della criminalità dilagante nelle periferie napoletane. Dopo anni di “colpevole” indifferenza, i fatti di Caivano hanno scosso la politica e le istituzioni che si sono mosse all’unisono. sono
Nella sede della Regione Campania appaiono tutti d’accordo: “A Caivano c’è bisogno della presenza costante delle Forze dell’Ordine, notte e giorno per non dare tregua alla criminalità organizzata.
Abbiamo incontrato Carmela Rescigno, consigliere regionale della Lega, presidente della Commissione regionale speciale Anticamorra e Beni confiscati.
I fatti di Caivano hanno scosso l’opinione pubblica. Interi quartieri erano stati lasciati nelle mani della criminalità.
Solo adesso, dopo alcuni decenni, il Governo è intervenuto. La cittadinanza però è disillusa.
E’ diffuso il presentimento che, passato l’impatto mediatico, tutto tornerà come prima. I cittadini si chiedono: “Come facciamo a sapere se stavolta sarà diverso?”
“C’è intanto una doppia svolta. La visita del presidente del Consiglio con il ministro Piantendosi è un segnale importante. Il governo c’è e vuole prendere il toro per le corna. Scontiamo anni di assenza e indifferenza, ma stavolta si vuole bonificare quell’area, liberare gli alloggi occupati dalla camorra e dare sostegno alla preziosa opera di Don Maurizio Patriciello.
Come commissione Anticamorra abbiamo già chiesto la disponibilità di Don Maurizio a lavorare con noi, per affiancare quotidianamente la sua attività.
Oltre all’azione meritoria delle forze dell’ordine dobbiamo insistere e investire sulla scuola e sulle tante realtà che offrono una reale alternativa alla criminalità”.
Caivano è un Comune con diverse criticità.
C’è stata negli anni una evidente malversazione che ha determinato condanne della Corte dei Conti, in primo grado, per danno erariale a politici e funzionari per non aver riscosso i canoni di locazione nel Parco Verde. Poi vi è stato il dissesto finanziario ed uno scioglimento per infiltrazione della camorra poiché, è scritto nella relazione della commissione di accesso, negli anni vi è stata anche la “conclamata continuità della classe dirigente”.
C’è bisogno di tenere alta l’attenzione su Caivano anche durante le fasi elettorali, e l’anno prossimo si voterà per le elezioni comunali.
La Regione non ha poteri di ordine pubblico, cosa si potrebbe fare per arginare il pericolo, sempre in agguato, del voto di scambio?
“Più che la Regione auspico una presenza più incisiva della Prefettura che ha tutti gli strumenti per evitare l’infiltrazione della malavita nelle amministrazioni comunali.
Non possiamo attendere i tempi della magistratura bisogna intervenire prima. Come commissione segnaliamo e continueremo a farlo, zone d’ombra.
Mi auguro che la Prefettura sia più determinata”.
Come ha dichiarato anche il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Napoli, dott.ssa Maria de Luzenberger si sta parlando poco dell’infanzia violata. Anche i “media” concentrano l’attenzione sulla violenza sulle donne che è un reato gravissimo, ma a Caivano si è verificato lo stupro di due bambine. E le bambine non sono donne.
Vi è un problema di pedofilia che è sottaciuto, ma che è emerso sin dall’omicidio della piccola Fortuna Loffredo.
L’infanzia è costantemente violata, non è protetta, come ha detto don Patriciello. Persino la Premier Meloni ha dichiarato di avere il sentore che i fatti non siano isolati.
Che cosa si può fare per debellare questo indegno fenomeno dai quartieri a rischio?
“Scuole e assistenti sociali sono le armi che abbiamo. Questi casi emergono alle forze dell’ordine quando è ormai troppo tardi. Scuola e assistenti sociali possono, anzi devono segnalare e penetrare in contesti familiari difficili. Così riduciamo i rischi e portiamo alla luce casi finora nascosti”.
I Comuni sono spesso in ritardo nel convertire i beni confiscati alla camorra in strutture aperte alla pubblica utilità.
Anche su questo c’è bisogno del riflettore acceso e della sussidiarietà della Regione.
Come intende procedere la Commissione da Lei presieduta?
“La commissione che presiedo con l’Anci e le associazioni impegnate in questo settore ha attivato un confronto permanente.
Attraverso il monitoraggio civile per avere proposte di miglioramento della legge regionale e avere una banca dati che consenta di verificare l’effettivo utilizzo dei beni confiscati”.
Nonostante le parole del Presidente De Luca, che ha auspicato la militarizzazione del quartiere, la sinistra si è mostrata scettica rispetto all’intervento delle Forze dell’Ordine, persino criticando il Parroco Don Maurizio Patriciello. Cosa ne pensa di questi atteggiamenti?
“Bene. Io vado oltre. Ho chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza per la Campania. Bisogna far sentire “il fiato sul collo” alla malavita. Far sentire la presenza dello Stato, altrimenti rischiamo semplici passarelle.
Ribadisco: Serve lo stato di emergenza”.