Doppio gioco del Pd. Falco affondato, Emione pronto alla candidatura

Caos a sinistra. La candidatura di Enzo Falco sta affondando. L’ex sindaco è rimasto solo sul canotto. Piano piano lo stanno abbandonando tutti, gli restano solo Pasquale Mennillo, Tonia Antonelli e Mariella Donesi. Cioè gli ex assessori che non hanno permesso l’azzeramento della giunta ed hanno fatto sfasciare l’amministrazione. Restano solo gli sfascisti.

Il partito democratico non vuole ricandidare Enzo Falco a sindaco, però non lo dice. Fa il doppio gioco. Da un lato partecipa al tavolo del centrosinistra che è una specie di seduta degli alcolisti anonimi. Ognuno dice la sua, tutti dicono che devono restare uniti, e fanno pure finta che vogliono candidare Falco. Poi finita la seduta, ognuno fa diversamente. Da un lato, il Pd si vede con tutti i compagni, dall’altro organizza incontri bilaterali sul tema: “Superamento di Enzo Falco”. Evidentemente i bilaterali servono alla dirigenza del Pd per dire cose che non possono ascoltare altri. E infatti il Pd si è visto pure con i cinquestelle che hanno posto un veto su Enzo Falco, ed un mezzo veto su Pasquale Mennillo.

I grillini sono coerenti nel fare figure barbine.

Dapprima si alleano con Falco e tutta la vecchia classe dirigente, poi dopo tre anni, insieme alla minoranza mandano a casa l’ex sindaco e la vecchia classe dirigente, Pd compreso. Ora vogliono di nuovo allearsi col Pd, ma senza Falco e senza Mennillo.

I grillini sono disposti a portare Semplice, ma non Falco

Hanno avuto le rassicurazioni. L’ex sindaco non sarà il candidato dei democratici anche perché con la prospettiva della sconfitta elettorale, perdere pure i voti dei grillini per regalare due consiglieri a Enzo Falco, sarebbe da kamikaze. Il Pd ha già vissuto l’esperienza con l’inserimento in lista del nipote di Falco e della consigliera Sirico. Questi ultimi, una volta eletti non hanno avuto più nulla da spartire col partito. D’altronde il nipote non poteva andare contro lo zio.

Quindi il Pd non è disposto a donare sangue ed a rischiare pure che il candidato sindaco perdente sia eletto in Consiglio con i resti della propria lista. Sarebbe un’altra beffa.

Non solo il Pd, ma pure Italia Viva ha cominciato a strutturare una proposta alternativa. Il leader dei renziani locali, Francesco Emione fa sapere di essere pronto a candidarsi a sindaco. Sta rispolverando il simbolo della lista “Liberi cittadini” ed avrà il nuovo logo della lista di Renzi che sarà presentato alle europee. D’altronde Emione è il soggetto politico che ha più voti nel centrosinistra e non è disposto a fare ulteriori passi indietro. Due volte ha ritirato la sua candidatura, una volta ha sostenuto Luigi Sirico che ha perso contro Monopoli, l’altra ha vinto con Enzo Falco, ma l’amministrazione ha fallito. Emione non è disposto a sostenere la candidatura di Mimmo Semplice, e l’ex sindaco Falco, potrebbe essere una scelta residuale: in questo caso, Emione perderebbe un’occasione e sarebbe travolto dalla sconfitta insieme agli altri.

D’altronde se il Pd, e gli altri compagni dell’estrema sinistra non vogliono sostenere Emione, questi ha buone ragioni per non voler appoggiare né il candidato del Pd, né altri.

Intanto, si vocifera anche della spaccatura tra i renziani perché Mennillo è il fan più sfegatato di Falco, mentre Emione valuta anche altre ipotesi. Anzi Mennillo rappresenta per i renziani un grosso ostacolo perchè non ha lasciato spazio agli altri candidati della lista, facendo allontanare tutti. Dunque ha frantumato i rapporti nella coalizione e nel suo partito. Sui marciapiedi molti ex membri dell’amministrazione dicono che Falco ha condotto l’amministrazione nel baratro per mantenere in giunta Mennillo, Donesi e Tonia Antonelli. Quindi sarà difficile che nella lista di Italia Viva sia candidato di nuovo Pasquale Mennillo, anche perché nell’ottica della sconfitta non sarebbe eletto. Difatti, l’ex assessore al bilancio non è stato eletto nemmeno quando Falco ha vinto le elezioni. Pare che voglia fare una lista ad personam.

Insomma, c’è caos a sinistra. Lo scudetto è perso, ognuno gioca per la salvezza.

One thought on “Doppio gioco del Pd. Falco affondato, Emione pronto alla candidatura

  1. Egregio direttore, sono un semplice iscritto del PD in palese dissenso con le scelte politiche del passato e che mai ha pensato di allontanarsi dal partito come altri hanno fatto per ambizioni personali o altro, dimostrando di non sapere cosa significa essere iscritto ad un Partito. Le battaglie si fanno dall’interno e di accettare le decisioni della dirigenza pur non essendo d’accordo. I veri politici sanno quando frenare e quando accelerare. Il PD caivanese bene sta facendo ad ascoltare tutti senza impegnarsi con alcuno, semplicemente perchè sta guardando principalmente al suo interno, raccogliendo tutte le proposte che gli pervengono dagli iscritti per poi elaborare una proposta di alleanze e un programma da proporre alla cittadinanza per i prossimi cinque anni. Quindi nessuna ambiguità e nessuna confusione, anzi una grande determinazione a non commettere gli errori del passato, di attuare una politica del dialogo e dell’ascolto, consapevole di essere portatore di valori per la continuità di oltre cento anni di storia politica. Eduardo Riccardi

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