Questa settimana nella nostra consueta rubrica di interviste, abbiamo incontrato Giuseppe Cirillo, vicesindaco di Città Metropolitana, nonchè Sindaco di Cardito dal 2012.
Uomo forte del Partito democratico, è stato eletto per ben due volte consigliere provinciale e per tre volte sindaco di Cardito. Alla fine del suo mandato sarà il sindaco dei record perchè ha vinto per tre volte consecutive, è stato in carica per tredici anni, intervallati da un commissariamento. E’ sposato, papà di tre bambini, libero professionista. Per parlare con Peppe Cirillo, così lo chiamano i suoi concittadini, è bastato prendere un appuntamento, ma intersecarlo tra i suoi mille impegni istituzionali non è stato facile. Si divide quotidianamente tra Cardito e Piazza Matteotti sede della ex Provincia, oggi città metropolitana.
Tiene banco, ancora in queste ore, il “caso Caivano”. Il parco Verde è divenuto emblema delle periferie abbandonate, dove lo Stato è latente e crescono sacche di illegalità e devianze di ogni genere. Cosa può fare la città metropolitana per le periferie dell’area a nord di Napoli?
“Il parco Verde di Caivano è uno dei tanti quartieri abbandonati dell’area metropolitana di Napoli che necessitano di interventi mirati da parte dello Stato.
Il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi, si è espresso in modo chiaro sul problema delle periferie dell’area a Nord di Napoli, dicendo che serve la partecipazione dei cittadini per un riscatto sociale.
Da soli non possiamo fare nulla, per troppo tempo sono state fatte promesse non mantenute, bisogna avviare un percorso di legalità che tolga spazio alla criminalità e dare nuova speranza ai cittadini del parco Verde”.
Il Governo è oggettivamente impegnato sul territorio di Caivano insieme alle Forze dell’Ordine che stanno operando in molti quartieri anche di Napoli.
Molto si è polemizzato sul “Decreto Caivano”, ma da più parti si chiede una maggiore repressione.
Qual è la sua posizione relativamente ai provvedimenti assunti dal Governo?
“Voglio ringraziare, innanzitutto, l’operato delle forze dell’ordine che stanno facendo un lavoro prezioso in queste ultime settimane sul territorio di Caivano.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato le misure urgenti in tema di reati minorili per contrastare il fenomeno delle baby gang, che prevede anche un inasprimento delle sanzioni in tema di spaccio, così come l’arresto in flagranza di reato per il minore. Poi, c’è un tema che bisogna affrontare urgentemente quello della dispersione scolastica, il Governo ha previsto nel “decreto Caivano” che le famiglie dei minori sono responsabili dell’abbandono scolastico dei figli, rischiando fino a due anni di reclusione, ma anche la revoca dell’assegno di inclusione di cui la famiglia è destinataria.
Il parco Verde, per troppi anni, è stato abbandonato. Ora è il momento di mettere in campo tutte le soluzioni possibili”.
Negli anni, la densità abitativa nell’area metropolitana di Napoli è cresciuta a dismisura, senza una vera programmazione, e senza essere supportata da infrastrutture primarie e secondarie. Ciò determina invivibilità, disservizi e degrado. La città metropolitana può porre prescrizioni ai Comuni nel campo della pianificazione territoriale. Lo state facendo? E Con quali risultati?
“Il territorio provinciale è suddiviso in ambiti sovracomunali, per l’elaborazione ed attuazione dei piani la città metropolitana promuove e stabilisce le intese necessarie.
L’ufficio di Pianificazione e Programmazione, costituisce il luogo di controllo e gestione dell’elaborazione dei piani su richiesta dei relativi enti.
Negli anni, è vero, la densità abitativa nell’area metropolitana è aumentata, ma sono stati messi in campo anche azioni per il miglioramento delle infrastrutture primarie e per la salvaguardia dell’ambiente”.
Passiamo al Comune che lei amministra da oltre un decennio. Anche a Cardito la pianta organica è ridotta all’osso. Avete previsto assunzioni con mobilità, ma una parte dell’opposizione vuole i concorsi.
Perché un criterio viene preferito ad un altro?
“Quasi tutti i comuni soffrono di una grave carenza di personale, la scelta della procedura di mobilità nel nostro ente è dovuta al contenimento dei costi, procedure più snelle e tempi più rapidi”.
A Cardito, lei non potrà più essere candidato, quali sono i suoi prossimi obiettivi politici? Si candida alla Regione?
“Cardito è migliorata tantissimo in questi ultimi anni e fino al termine del mio mandato mi occuperò della mia città e del delicato ruolo di vicesindaco della città metropolitana di Napoli.
Insieme al Partito democratico, ai miei cittadini, alla mia comunità, come ho sempre fatto in questi anni, deciderò i prossimi obiettivi politici”.