Continuano inchieste ed arresti, gli ultimi sono stati alcuni imprenditori. Accanto all’opera della Procura e del Governo, ora la politica deve rinnovarsi e volare alto.
E’ l’imput che si è dato il gruppo “Caivano Conta” guidato da Antonio Angelino per ricominciare a discutere di politica e di pianificazione territoriale. L’arresto di alcuni amministratori del centrosinistra guidato da Enzo Falco ed il conseguente scioglimento del Consiglio comunale sono stati traumatici per la città. Nessuno aveva pensato ad un tale grado di collusione tra una parte dell’amministrazione Falco e la camorra.
Un’onta gettata sulla comunità. Forse la peggiore. Se gli avvenimenti del Parco verde, sebbene gravissimi, possono essere circoscritti a condotte di singoli, benché inseriti in un ambiente degradato, non si può dire lo stesso della collusione tra la camorra e l’amministrazione. Un sistema di connivenze, corruzioni, omertà ha demolito l’ultimo mattone di credibilità delle istituzioni. Bisogna ricostruire e rinnovare la classe dirigente.
All’interno della splendida cornice di Palazzo Capece sul Corso di Caivano, c’è stato un primo segnale di ripresa con la volontà di cambiare pagina.
I giovani di Caivano Conta hanno organizzato il convegno per discutere di “Re branding, di marketing territoriale, di rigenerazione urbana e di innovazione sociale”.
Il Convegno è stato moderato dalla giornalista e divulgatrice scientifica Olga Fernandes mentre hanno relazionato il professore di tecnica e pianificazione urbanistica Giovanni Laino ed il presidente dell’associazione “Opportunity” Davide D’Errico.
Sono state analizzate le prospettive di caratterizzazione e valorizzazione del territorio, il re-branding con un approccio di pianificazione territoriale urbanistica fondata sui principi della rigenerazione urbana e dell’innovazione sociale.
L’approccio è nuovo, positivo e serio. Caivano Conta, con il contributo degli esperti, è tesa all’elaborazione di una proposta complessiva da presentare al Commissario straordinario di Governo, Fabio Ciciliano, con il compito di predisporre e attuare un piano di interventi infrastrutturali o di riqualificazione nell’ambito del territorio di Caivano.
L’unica strada possibile per ritrovare la buona reputazione della città è discutere delle prospettive partendo dalla pianificazione urbana che si riflette sugli aspetti economici e sociali della comunità.
Un’occasione che può essere sfruttata anche grazie al provvedimento del Governo Meloni con il quale Caivano diventerà, per i prossimi sei anni, una zona franca defiscalizzata per imprese industriali e artigianali.
Si apre per la città un ventaglio di opportunità in un clima di sicurezza considerata l’attenzione delle istituzioni per il territorio.
E’ evidente che l’opera di “sostegno” del Governo non sarà perenne e la classe dirigente del futuro dovrà essere all’altezza della sfida. Per questo Caivano deve contare sul buonsenso della popolazione che non dovrà mai più votare i soggetti che hanno portato la città nella melma. Molti tenteranno di rigenerarsi, profittando del lungo periodo sino alle elezioni, taluni saranno dichiarati incandidabili, tanti altri dovrebbero avere il coraggio di restare fuori. Soprattutto quanti hanno fatto parte della maggioranza a guida Falco insieme ai soggetti che potrebbero essere inquadrati nella continuità col passato. Le parole d’ordine dovranno essere rinnovamento, riscatto, competenza.