Sgombrate oltre duecento famiglie: più di quattrocento occupanti abusivi nel Parco verde. Il Prefetto: “Si valuterà caso per caso”. In aiuto c’è solo don Maurizio. Politici conigli: scomparsi dal Parco

Duecento cinquanta famiglie residenti nel Parco verde dovranno lasciare le proprie case poiché occupate illegittimamente:  sono state per decenni senza mai pagare il canone di locazione. In pratica pur senza essere assegnatari, gli occupanti vivevano nelle case popolari del Comune.

Giovedì mattina, 8 febbraio, sono arrivati gli ordini di sgombero. Due famiglie su tre occupano illegalmente la casa. L’elenco degli “sfrattati” è lunghissimo, oltre quattrocento persone, per ogni nucleo familiare vi sono almeno due o tre componenti occupanti abusivi. Entro un mese dovrebbero andare via.

La questione che rappresenta certamente un allert per l’ordine pubblico per questo il Prefetto di Napoli che è stato a lungo a colloquio con Don Maurizio Patriciello ha sottolineato l’esigenza di:  Tutelare i nuclei familiari, soprattutto laddove vi siano minori e soggetti fragili”. In questo senso, ha concluso: “E’ massimo l’impegno delle istituzioni per contrastare le situazioni di degrado e salvaguardare chi si trova in situazioni di particolare disagio sociale e vulnerabilità”.

Lunedì dodici febbraio una delegazione di occupanti si è recato in corteo verso il Palazzo Municipale ed ha colloquiato pacificamente con i Commissari prefettizi.

Anche se poche sono le possibilità che possa trovarsi una strada unica per tutti poiché molteplici sono le situazioni. Taluni con precedenti penali o con familiari coinvolti nelle dinamiche dei clan malavitosi certamente dovranno sgombrare, per altri si potrà cercare, con non poche difficoltà, un rimedio. Ma le case dovranno pur sempre essere assegnate con un bando. Ancora una volta, il Parroco diventa punto di riferimento della “gente per bene” che sono state colpite dal provvedimento e rischiano di restare senza casa.

Don Maurizio non si tira indietro: “La magistratura ha fatto il suo dovere, polizia e carabinieri hanno eseguito gli ordini. A me parroco incombe l’obbligo di restare accanto alla mia gente e il dovere della verità. Costi quel che costi. Anche la gogna mediatica o un colpo di pistola in fronte. In una lettera aperta a Giorgia Meloni, nel mese di settembre, raccontai le cose per come stanno. La colpa di questa assurdità, impensabile in un Paese civile, cade soprattutto sulle varie amministrazioni comunali che si sono succedute. Per quanto possa apparire grottesco, al Parco verde era diventato “normale” cedere la casa a un altro. Il prefetto – racconta don Maurizio – è stato con noi più di un’ora e mezza e ci ha dato rassicurazioni che nessuno sarà messo in strada. Alle donne ha detto di stare tranquille. Certo, non si contesta il passaggio fatto dalla Procura, che ovviamente fa il proprio lavoro. Ma il Prefetto ha anche evidenziato che dai numeri bisogna ora passare alle persone, ed un conto sono quelle oneste un altro sono i camorristi, che vanno cacciati dagli alloggi occupati” .

Indispensabile una riflessione.

Rispetto ad un problema che coinvolge una parte della cittadinanza, fosse anche la più povera e bistrattata ci si chiede dove siano i politici. Fino ad oggi nessun politico ha il coraggio di aiutare le famiglie colpite dal provvedimento di sgombero (nemmeno quelle che non c’entrano nulla con la camorra).

Nessuno ha fiatato, si nascondono come conigli, anche quelli che nel Parco Verde sono andati a prendere consensi.

Ora sono tutti scomparsi, eppure nonostante avessero avuto la fiducia di centinaia di elettori. O forse non rappresentavano nessuno e quei picchi elettorali erano legati ad una connivenza con la criminalità organizzata.

Resta che ancora una volta la povera gente che certamente ha sbagliato occupando una casa illecitamente,  si trova ad avere il Parroco e la Chiesa come unico punto di riferimento. Ancora una volta, suo malgrado Don Maurizio è costretto a travalicare la sua missione pastorale perchè la politica è assente.

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