Abbiamo incontrato il sottosegretario di Stato, on. Pina Castiello con la quale abbiamo spaziato su tante tematiche partendo dal Comune di Afragola, dov’è anche vicesindaco, arrivando al Governo nazionale. Pina Castiello è da molti anni protagonista e riferimento politico del territorio, sin da quando era consigliere regionale ad oggi che vive quotidianamente le Aule parlamentari.
- Ultimamente sembrano sempre più aspre le critiche dell’opposizione in Consiglio Comunale ad Afragola. Un fuoco di fila dal PUC, agli appalti. Cosa risponde a tali critiche?
- “Nulla. Perché sono il risultato di una visione improntata al pregiudizio che non presenta alcun profilo costruttivo ed è priva di qualsiasi contenuto propositivo alternativo. È una opposizione urlata, sbraitante, alla ricerca dell’episodio “traumatico” per tentare di assestare la spallata ad una maggioranza che invece andrà avanti con determinazione nella realizzazione del programma. I cittadini capiranno”.
- Da più parti si vuole fare credere ad una spaccatura tra la Meloni e la Lega di Salvini, anche rispetto alle ultimissime evoluzioni in Europa. Esistono realmente due linee politiche diverse che potrebbero portare alla spaccatura del centrodestra italiano?
- “È il sogno impossibile della Sinistra italiana, abituata a montare casi inesistenti per tentare di rimettersi in gioco. È un copione ormai datato, che conosciamo molto bene, e che onestamente ci fa sorridere molto. Anche all’ultimo degli sprovveduti è chiaro come la maggioranza che sostiene il governo sia coesa, compatta, affiatata, specie nella fondamentale concezione della politica estera. A differenza di una Sinistra che ha idee strambe, talvolta pericolose, ed in ogni caso frammentarie, sui i grandi temi della politica internazionale. Israele e Ucraina su tutti”.
- Secondo Lei, ci sarà la possibilità per il governatore De Luca di fare il terzo mandato? Una tornata elettorale quella prossima, in cui la coalizione di cdx punterà sicuramente a vincere, ma diciamocela tutta, non ha un candidato di peso alla presidenza, pertanto si potrebbe profilare la stessa situazione della Sardegna?
- “Distinguerei i piani, quello tecnico da quello politico. Ritengo che la discussione sul primo, in realtà alimentata dalla smodata ambizione di un presidente abituato all’autoesaltazione, sarà superata dal risultato politico e dalla conseguenza elettorale che ne deriverà, ovvero la sconfitta del centrosinistra campano che dovrà rispondere di un decennio di disastri e malgoverno. Il malgoverno di De Luca, campione di nepotismo e clientela, ma anche di tutte quelle componenti politiche che lo sostengono e che, in quanto tali, sono corresponsabili del degrado amministrativo e morale in cui versa la regione Campania”.
- Sull’Autonomia differenziata c’è tanta disinformazione, e il caos alimentato dal “mainstream” gestito dalla sinistra, sicuramente non aiuta, pertanto gli elettori sembrano ascoltare solo propaganda sul tema. Perché l’autonomia differenziata è utile anche alle regioni meridionali?
- “Dice bene. C’è una volontaria attività di disinformazione utile ad una propaganda sgangherata e deprimente. Bisogna ricordare sempre che l’autonomia differenziata è figlia della riforma del Titolo V della Costituzione voluta nel 2001 dal centrosinistra che espunse ogni riferimento al Mezzogiorno dalla Carta Costituzionale, altro che “spacca Italia”! Da allora sono stati spasmodici i tentativi dei governatori del centrosinistra di attuare il regionalismo. De Luca e Bonaccini in primis. Il nostro governatore, fosse dipeso da lui, sarebbe andato avanti anche senza la definizione dei LEP, che invece sono l’elemento caratterizzante della nostra legge. Oggi invece si è riposizionato e non gli sembra vero di poter chiamare la piazza ed indossare il pennacchio del capopopolo. Rimarrà deluso, poiché non sarà seguito e sulla sua esperienza calerà il sipario per sempre e per nostra fortuna. Ci resterà Crozza quando vorremo farci due risate pensando alla esilarante, ma purtroppo anche triste, parabola deluchiana. Battute a parte, l’autonomia differenziata, così come noi l’abbiamo confezionata, è una grande occasione per chi governa in modo virtuoso e con occhio alla spesa e all’efficienza. Chiaro che per De Luca e i suoi, abituati ai disservizi e all’allegra finanza, non può essere vista con piacere. Vorrei, inoltre, far notare che la legge è stata firmata dal Capo dello Stato, cioè dal nostro garante della Costruzione e dell’unita. Secondo lei, se avesse spaccato l’Italia come asserisce l’ormai ammaccato ex sceriffo, Mattarella avrebbe apposto la sua firma in calce? È la prova che per De Luca è sempre Carnevale”. (G.C.)