DIETRO L’ATTENTATO A TRUMP IL “DEEP STATE” I media manovrati dallo “stato profondo” accusano addirittura lo stesso Trump rievocando i fatti di Capitol Hill mentre l’attentatore (ucciso) Thomas Matthew Crooks viene “giudicato uno squilibrato”

La storia si ripete, ma mai uguale a sé stessa. Quel giorno a Dallas il democratico John Kennedy ebbe meno fortuna del repubblicano Donald Trump ieri in Pennsylvania. Gli americani rappresentano da sempre la cartina di tornasole per comprendere le dinamiche sociali del mondo.

Il male non è né a destra, né a centro, né a sinistra.

No. Non cerchiamo i criminali con lo schema delle appartenenze ideologiche. Kennedy era un democratico, Trump un repubblicano. Dietro Johnson c’era il medesimo “deep state”, (lo Stato Profondo) che adesso muove i fili dietro Biden che inoltre, non distingue oramai un gay pride da una messa tridentina.

Tre centimetri più a destra e avremmo assistito al remake di quel tragico pomeriggio di 61 anni fa a Dallas in Texas quando il trentacinquesimo presidente degli Stati Untiti venne raggiunto dai proiettili del fucile di Lee Harvey Oswald con la moglie Jaqueline a cercare di raccoglierne pezzi di cervello volati sulla autovettura presidenziale.

Stessa fine però hanno fatto gli attentatori, quelli materiali s’intende, Thomas Matthew Crooks e Lee Harvey Oswald. Morti entrambi. Per loro non ci fu nessun processo. Quasi mai gli yankee lasciano tracce o testimonianze compromettenti sugli affari di Stato. La CIA fu istituita per questo. Il caso Assange è stata solo l’eccezione che conferma la regola.

Inevitabili in queste ore i commenti dei politici nostrani, accomunati e talvolta obbligati dal ruolo istituzionale, da un unico slogan “NO ALLA VIOLENZA”, che ricorda un po’ le campagne pubblicitarie e i cortei contro il femminicidio, ma nulla di più.

La realtà è che da quel venerdì 22 novembre del 1963 a Dallas, ad oggi, nulla è cambiato. Condannare ogni forma di violenza è più che giusto, ma non possiamo far finta che rientri tutto nella normalità delle cose e nelle naturali reazioni. Sono in molti quelli che evocando lo spettro di Capitol Hill come causa dell’attentato a Trump, derubricano il caso come “Un gesto di uno squilibrato”. Diffidare da costoro sarebbe opportuno, oltre che saggio. Sono quelli che rappresentano la faccia imbonitrice del “deep state”. I più pericolosi.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

RSS
Follow by Email
Telegram
WhatsApp