Ancora inquietanti rivelazioni sembrano venir fuori dall’ultima seduta del consiglio comunale di Frattamaggiore del 31 luglio scorso. Stavolta la questione sembra essere molto più grave del caso che ha riguardato la votazione forzata sui debiti fuori bilancio, dove l’Ente dovrà sborsare circa 50 mila euro per una “leggerezza” dell’avvocatura. No. Stavolta si tratterebbe di ben altro “pacco”.
I loculi della nuova area cimiteriale costruiti circa 10 anni fa, non sarebbero idonei alla tumulazione.
Il caso denunciato dal consigliere Enzo Pellino ex capogruppo del PD durante l’assemblea consiliare del 31 luglio scorso.
Una interrogazione del consigliere Luigi Vitale rivolta all’esecutivo, ed avente per oggetto alcune inusuali colature di liquido fuoriuscito dai loculi, dove sussistono salme tumulate, ha dato il là alla discussione. Il consigliere Vitale, evidenziava all’assemblea il gravissimo caso che interessa principalmente la salute pubblica in quanto il liquido che cola da alcuni loculi, a causa delle pestilenziali esalazioni ha attirato insetti e blatte e non è escluso che si possano verificare intossicazioni o infezioni.
La risposta che sarebbe dovuta arrivare dai banchi dell’esecutivo viene anticipata inusualmente dal consigliere Pellino che dopo aver evidenziato la totale mancanza della gestione della manutenzione dei servizi cimiteriali, ha dichiarato:
“Quei loculi non sono idonei alla tumulazione in quanto privi di canaline di scolo. Pertanto il problema non è risolvibile”
Dichiarazioni di una gravità inaudita se venissero confermate le certezze esternate dal Pellino poiché significherebbe che l’Ente avrebbe ceduto agli ignari acquirenti loculi non a norma.
Insomma, ai cittadini frattesi, sarebbe stato venduto quello che in gergo, dalle nostre parti, definiscono “un pacco”. E senza possibilità di soluzione se non quella di vietare le tumulazioni.
Si potrà immaginare con quali ricadute, soprattutto di carattere economico sui contribuenti che dovrebbero, a questo punto, provvedere alla riapertura dei loculi murati; all’incenerimento delle salme e alla successiva tumulazione delle stesse. Un vero e proprio salasso per scongiurare possibili epidemie.