Gratteri: “Ora i cittadini facciano la propria scelta” Sgominati i clan della droga mentre si rivede la vecchia politica

Con un altro massiccio blitz condotto dalla Procura  della  Repubblica di Napoli  ed  eseguito dai Carabinieri, sono state arrestate cinquanta persone.  E’  la quarta operazione  di questo tipo in pochi mesi. Tutti gli indagati sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata allo spaccio di droga. La criminalità organizzata ha subito un altro duro colpo, tanto che la Procura di Napoli non ha rilevato la presenza di nuovi leader emergenti all’interno del gruppo.

In poco più di un anno sono stati arrestati centinaia di spacciatori, camorristi, insieme ad alcuni politici locali che in questi giorni stanno affrontando il processo.

Oltre a partecipare ai blitz, nei mesi scorsi il Comando della locale Tenenza dei Carabinieri di Caivano ha condotto numerosi arresti di singoli spacciatori che agivano in casa. Le forze dell’ordine dei Carabinieri, della Polizia e della Guardia di Finanza hanno portato avanti una vasta opera di controllo del territorio.

Il procuratore   Nicola    Gratteri   ha  rappresentato l’esito delle indagini:  Sono State  condotte in modo metodico e intelligente, hanno rivelato che la criminalità organizzata ha allestito un banco alimentare per aiutare le famiglie più bisognose che fino a quel momento vivevano di espedienti. Una strategia, mirata a intercettare voti, avrebbe avuto come obiettivo futuro il consenso elettorale. Mentre i virologi erano in televisione –  ha aggiunto il procuratore – “la camorra lavorava per garantirsi il sostegno di quelle stesse persone alle elezioni successive”.

Non è la prima volta che il Procuratore sprona i cittadini a partecipare, a denunciare, ad affrancarsi dal giogo della criminalità in tutte le sue sfaccettature. “Abbiamo documentato una vera e propria infiltrazione, con appalti pilotati verso imprese legate alla criminalità organizzata, in cambio di tangenti”, ha spiegato Gratteri. Poi ha lanciato un appello chiaro alla comunità: “Adesso è il momento per i cittadini di Caivano di fare la propria scelta: o continuare a supportare la camorra, anche attraverso piccole azioni come il cosiddetto ‘cavallo di ritorno’, oppure avere fiducia in noi e unirsi al nostro fronte”.

La  conferenza  stampa ha visto la  partecipazione dei vertici dell’Arma dei Carabinieri, con il procuratore  aggiunto Sergio Ferrigno, responsabile delle indagini.

Andrea Coratza, comandante del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, ha rivelato che le piazze di spaccio generate dal clan generavano un fatturato mensile compreso tra 500 e 600 mila euro. “Oggi – ha affermato – il Parco Verde non può più essere considerata la più grande piazza di spaccio all’aperto d’Europa. Certo, non abbiamo risolto tutti i problemi, ma abbiamo compiuto progressi significativi”.

Ferrigno ha inoltre spiegato che le piazze di spaccio erano più di venti, diffuse non solo nel Parco Verde, ma in tutto il territorio.

La parole di Gratteri come sempre attuali devono essere direttrici per le prossime elezioni comunali anchè perchè, senza vergogna, si rivedono di nuovo in giro le solite “vecchie facce”, quelle che sono state sciolte per infiltrazione, ma che tentano di riorganizzarsi. Come un idra dalle molte teste la vecchia classe dirigente tenta di ritornare in campo. La loro presenza nelle liste sarebbe causa di un nuovo scioglimento. Per comporre la “coalizione del male” dovranno trovare soggetti che con il fegato di essere compromessi dalle frequentazioni con gli sciolti per camorra.

D’altronde durante l’ultima campagna elettorale da un lato si fece l’ammucchiata di sinistra con PD, Verdi, Sinistra estrema, cinquestelle, mastelliani ed Italia viva dall’altro c’era una giovane compagine politica che perse le elezioni.

Tutti ricordano che la maggioranza poi sciolta per camorra ottenne un plebiscito elettorale proprio nel Parco verde.

E’ storia nota che mentre il giovane candidato sindaco Antonio  Angelino  dichiarava pubblicamente di non volere i voti della camorra e perdeva le elezioni, il candidato del primo campo largo d’Italia, Enzo Falco, dichiarava di assumersi la responsabilità delle liste. E’ andata a finire che hanno fallito facendo naufragare l’amministrazione, poi sono stati sciolti per camorra mentre componenti della maggioranza sono finiti in carcere. Un assessore del Pd è sotto processo, mezzo partito di Italia viva è stato stroncato dagli arresti e le indagini.

Perciò anche alle prossime elezioni  si  chiederà alla  cittadinanza di fare una scelta di legalità e rinnovamento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

RSS
Follow by Email
Telegram
WhatsApp