Il Maestro Ciro Di Maio: Da Brescia al Rione Sanità ma con Fratta nel cuore Ho scelto il Rione Sanità perché mi ricorda il quartiere di via Rossini dove sono nato e ho mosso i miei primi passi.

Martedì 15 ottobre ore 11, in piazza Sanità nel rione più famoso della Napoli verace, è andata in scena la manifestazione “PIZZA IN PIAZZA”, una Master Class con il maestro Ciro Di Maio e gli studenti dell’istituto alberghiero dell’ISIS “Isabella d’Este – Caracciolo”.

L’istituto, guidato dal dirigente scolastico Giovanna Scala, con la collaborazione di una delle più famose pizzerie napoletane, la Pizzeria Oliva di Salvatore Oliva che ha sede proprio sulla pizza centrale del rione Sanità ha organizzato l’evento mirato a promuovere e valorizzare un classico dell’eccellenza enogastronomica napoletana famoso nel mondo: la pizza.

Attraverso la spiegazione pratico – operativa delle sue diverse fasi di lavorazione e di cottura, gli studenti dell’istituto che opera da anni nel quartiere Sanità, hanno potuto dare un saggio sulle competenze acquisite in ambito gastronomico. Un indotto che riesce ad inserire nel mondo del lavoro tutti quei giovani diplomati che mostrano uno spiccato interesse per il mondo della cucina.

Dalle 11 alle 14, Ciro e il suo staff (4 pizzaioli) hanno sfornato circa 500 “pizze a portafoglio”, distribuite gratuitamente a quanti hanno affollato piazza Sanità. Vederli dietro il banco stendere la pasta con una velocità che ricorda un pianista di jazz, è stato uno spettacolo, ma spiegare la sensazione provata quando abbiamo assaggiato la Margherita a portafoglio appena sfornata, complice la location, ci riesce davvero difficile.

Ciro di Maio, nonostante la sua giovane età, non è un nome nuovo all’ISIS “Isabella d’Este – Caracciolo”.

Negli anni scorsi ha tenuto delle lezioni agli studenti dell’istituto all’interno di un progetto che ha insegnato loro l’antica e nobile arte della pizzeria napoletana famosa in tutto il mondo.

Più volte promotore di iniziative benefiche ad alto impatto sociale, Ciro annovera fra queste le lezioni di alta cucina, tenute nei penitenziari minorili. Tali iniziative tese a far scoprire talenti nascosti ed appassionare alla nobile arte bianca chi era caduto, aiutandolo a rialzarsi con la sola forza della fede nelle proprie capacità.

La scorsa estate, la sua pizzeria “San Ciro” di Brescia si è resa promotrice di un’altra significativa campagna, quella che ha riguardato il recupero delle acque minerali dalle bottiglie lasciate a metà, per donarle al canile municipale di Brescia.

Storia affascinante quella di Ciro che nasce a Frattamaggiore nel 1990 da mamma Patrizia, casalinga, e un papà dal passato un po’ burrascoso, Eugenio Di Maio, meglio conosciuto in città come Gegè. E fu proprio la conversione di Gegè a dare il via ad una sorta di forgiatura del carattere di Ciro quando ancora non aveva 8 anni.

Attratto dal mondo della ristorazione a 14 anni si iscrive all’istituto alberghiero, ma a 18 lascia già gli studi e comincia subito a lavorare.

Nel 2015 trova occupazione come pizzaiolo in una grossa catena del food in Lombardia, e ben presto, insieme ad alcuni suoi soci, rileva il locale diventandone titolare unico. Inizia così l’avventura del ristorante pizzeria “San Ciro”.

Il suo locale a Brescia oggi impiega una quindicina di persone ed è molto famoso non solo per la veracità delle sue pizze, ma anche per un menù alla carta di una cucina che è un misto fra il gourmet e l’antica tradizione napoletana. Piatti dove fantasia e antichi ingredienti creano un connubio di sapori difficilmente provati altrove. Olio Cultivar; Mozzarella di Bufala Campana DOP; Piennolo del Vesuvio; Ricotta di bufala omogeneizzata e Porchetta di Ariccia Igp. Le sue ricette raccontate attraverso le sue clip sui social sono diventate ben presto un cult grazie alla sua grande simpatia e per quel dono della teatralità spontanea che puoi trovare solo nei quartieri popolari di Napoli come la Sanità che gli ricorda tanto il quartiere dove ha trascorso la sua adolescenza, quello di via Rossini a Frattamaggiore.

Quando stiamo per salutarlo, Ciro volge lo sguardo alla piazza che intanto va svuotandosi. Borbotta qualcosa. D’istinto gli chiediamo cosa guardasse. Ci risponde con tono malinconico: “No, nulla … Marco mi aveva promesso che sarebbe venuto.” Non gli diciamo che il suo sindaco, quello di Frattamaggiore, proprio in quelle ore è stato trattenuto da impegni molto importanti in municipio. Sarà per la prossima volta. Magari proprio nel rione in cui Ciro è cresciuto. E’ proprio vero. Le radici profonde, non gelano mai.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

https://drive.google.com/drive/folders/1UHkrzHhVyQ-8-8Btkp1Lr7u4D7GSYw1S?usp=sharing

RASSEGNA STAMPA

https://www.radiobrunobrescia.it/2024/10/11/da-san-ciro-al-rione-sanita-lo-chef-ciro-di-maio-torna-a-casa-per-raccontare-il-suo-mestiere-agli-studenti/

https://www.italiangourmet.it/protagonisti/ciro-di-maio/

https://www.tgcom24.mediaset.it/cucina/chef-ciro-di-maio-dona-canile-acqua-ristorante_87141650-202402k.shtml

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

RSS
Follow by Email
Telegram
WhatsApp