A Frattamaggiore: Il Mattino svela “il Segreto di Pulcinella” Loculi; Fornetti; Cappelle e terreni acquistati con “bollettini postali pezzottati”. La Guardia di Finanza indaga; La politica ostenta tranquillità e la magistratura ...“nicchia”.

Era diventato oramai da qualche settimana “il segreto di Pulcinella” quello dei “pezzotti” con cui decine e decine di persone “regolavano” (Sic!), gli oneri cimiteriali al Consorzio Frattamaggiore-Frattaminore-Grumo Nevano. Un metodo, come riportato nelle varie considerazioni di ex consiglieri comunali, che girano sul web, “meccanismo truffaldino conosciuto già dai tempi di Totò, dei “pagamenti pezzotto” utilizzati per l’acquisto di terreni dove edificare cappelle, loculi e quant’altro” Fantastico!

La notizia trapelata fra gli addetti ai lavori già da qualche settimana, da semplice pettegolezzo sussurrato a bassa voce da “Radio Marciapiede” e come di consueto di questi tempi, sui social, diventa di dominio pubblico sabato 19 ottobre grazie alla pubblicazione dell’articolo firmato da Giuseppe Maiello sul Mattino di Napoli. Titolo: “BOLLETTINI CONTRAFFATTI AL CIMITERO. SCATTA L’INCHIESTA DELLA FINANZA”.

Una squallida vicenda che, al momento, sembra essere solo la punta di un iceberg di cui si ignorano le reali dimensioni. Si parla infatti, addirittura di una vendita illegale di un lotto di terreno i cui proprietari non sono più in vita e i legittimi eredi, non residenti più in loco, ne sarebbero tutt’ora ancora all’oscuro di tale furto ai loro danni.

Sono in molti a chiedersi “Perché solo adesso si scoprono determinati episodi di malaffare?” Siamo già in campagna elettorale e stanno per saltare “vecchi patti”? A noi, sinceramente vien da dire invece: “Meglio tardi che mai!”

L’ennesimo faldone che andrà ad affiancare altri dello stesso tenore che giacciono impolverati sugli scaffali della Guardia di Finanza? Non sapremmo, ma questa è comunque la sensazione che serpeggia in città. Considerato anche i precedenti come la fine che ha fatto il procedimento per il caso “Carpe Diem”, un caso di tentata truffa di cui ci occupammo mesi fa e dove anche lì furono utilizzati “pezzotti”. In questo caso, firme e timbri falsificati per incassare fatture per prestazioni inesistenti. Tutto, al momento, finito nel dimenticatoio.

Intanto i cittadini frattesi cominciano a porsi legittime domande

Il Consorzio Cimiteriale di Frattamaggiore ha un Collegio dei Revisori dei conti?

Il Consorzio Cimiteriale ha una Società di Revisione dei conti?

Come mai nessuno si è mai accorto dell’enorme buco (si parla di milioni di euro) per il mancato introito?

Quanta e quale la responsabilità della politica in questo ennesimo scandalo che lorda ancora una volta la città?

Più di venti anni fa, Frattamaggiore fu sciolta per condizionamenti mafiosi. Altri tempi decisamente. All’epoca esisteva un governo attento al territorio. Oggi, anche se apparentemente dello stesso colore, no. Ad ogni buon conto, c’è da dire che i motivi di allora al confronto con quanto sta accadendo adesso, appaiono bazzecole, quisquiglie, pinzillacchere, come diceva il Principe della risata. Peccato che ci sia poco da ridere su questo teatrino a cui sono costretti ad assistere i cittadini frattesi. Un teatro tragicomico che giorno dopo giorno evidenzia sempre più l’aspetto tragico lasciando poco spazio al comico.

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