Quella dei selfie durante le cene conviviali, sembra essere diventata una consuetudine alla quale difficilmente si resiste alla tentazione. Durante la scorsa estate sono stati parecchi gli scatti ritraenti tavole imbandite con intorno rappresentanti delle istituzioni sorridenti e rilassati.
Talune immagini divertenti, altre decisamente inquietanti, quasi a voler lanciare, queste ultime, precisi messaggi. Ultima, ma solo in ordine di tempo è senza dubbio quella postata giovedì sera dal funambolico consigliere Giuseppe D’Ambrosio (PD) che insieme al presidente del consiglio comunale Aniello Di Marzo e i due consiglieri (anche loro PD) Pasquale Gervasio e Nello Rossi, avrebbero, a tavola, fra una bistecca fiorentina e una cotoletta alla milanese, sancito di fatto l’entrata nel PD di Luigi Vitale e Raffaele Parolisi.
Fonti attendibili riportano di un’altra presenza, non inquadrata, alla cena tenutasi in un locale in zona Voltacarrozza. Un personaggio che occupava il posto a capotavola ma che al momento del selfie, ha ritenuto opportuno uscire dall’inquadratura dell’obiettivo. Unico indizio, una “mutanda” appoggiata sulla sedia vuota. Traccia pesante. Il cerchio si stringe.
A pochi minuti dalla prima portata, la notizia della “Cena con delitto”, così ribattezzata dagli addetti ai lavori non invitati, era già di dominio pubblico.
Parte il Tam Tam delle telefonate, ma parecchi sono i cellulari che squillano a vuoto, mentre i messaggi su whatsapp restano a lungo senza risposta. Colpa dell’Aglianico? Non è dato a sapersi. Intanto le firme virtuali per defenestrare Fabiana Amatucci (questo uno degli argomenti a tavola), salgono virtualmente a sette.
Oscar Wilde solea ripetere “A tavola perdonerei anche i miei parenti”. A Frattamaggiore si è decisamente avanti.