Sarebbero politicamente morti perché sono stati sciolti due volte per camorra ed è stato dimostrato, per ora solo dalla Procura, che hanno governato insieme clan locali in un sistema di connivenze ed omertà.
Le inchieste dell’antimafia hanno spazzato via tutta la vecchia classe dirigente che ha sempre governato in “conclamata continuità”, ma i politici della “coalizione del male” continuano a vagare per la città cercando un modo per ritornare al potere. Sono i signori delle tenebre come i “non morti” del “Trono di Spade”.
La mannaia della Giustizia, per ora, ha risparmiato molti ex amministratori che non possono scampare alle gravi responsabilità morali, politiche ed amministrative per aver distrutto la città.
Sarà difficile che i “non morti” possano ricostruire la “coalizione del male” com’è accaduto quando i vecchi arnesi della politica locale si allearono con gli amministratori sciolti per camorra. Era stata rifondata una solida alleanza, non a caso il Procuratore Gratteri ha dichiarato che la precisa strategia dei clan era mirata a intercettare voti per il futuro consenso elettorale.
Per ora i membri della coalizione del male sono ancora allo sbando, cercano visibilità, in qualche modo tentano di scaricare solo su indagati ed imputati le responsabilità del disastro. Eppure governavano insieme e tutti si sono giovati dei picchi elettorali ottenuti grazie alle connessioni con ambienti malavitosi.
La pagina nera della città scritta dalla “coalizione del male” non può essere dimenticata e non possono essere riabilitati i “non morti”. Anzi la Procura e la Prefettura dovranno vigilare per scongiurare il pericolo di un ritorno che possa mandare in fumo l’alacre lavoro svolto per tagliare i collegamenti tra istituzioni e camorra. Il controllo delle Autorità potrà essere deterrente e dovrà cominciare dalla campagna elettorale.
Se nel 2020, le Autorità avessero controllato le liste ed i picchi elettorali, anche nei quartieri a rischio, avrebbero capito che un altro scioglimento sarebbe stato subito indispensabile.
Per sconfiggere le tenebre però non bastano Procura e Prefettura, c’è bisogno dell’aiuto della comunità operosa ed onesta. E’ necessaria una rinnovata coscienza civile.
I cittadini dovranno scegliere in quale comunità vogliono vivere: se vogliono ancora veleni, denunce anonime, burocrazia corrotta e connivente, intrallazzi, incompetenti ed arroganti al Comune oppure i caivanesi vogliono una città ripulita, rinnovata, serena.
Sarà comunque difficile per i signori del male rimettere insieme la coalizione. Molti hanno paura di finire nelle pagine delle indagini che non sono ancora concluse. Perciò vagano ancora sbandati. Devono trovare nuovi simboli di partito disposti a danni di immagine di rilievo nazionale. Tutta l’Italia guarderà le elezioni di Caivano, le liste dovranno esssere limpide e collegamenti col passato recisi.
A meno che, i signori del male ed i loro prestanome non si presentino sotto le false spoglie delle liste civiche, ma saranno comunque riconoscibili.
Anche fare le liste con i fari accesi della Prefettura non sarà facile, la coalizione del male dovrà trovare ventiquattro candidati disposti ad immolarsi per difendere lo scioglimento per camorra ed i fallimenti del passato. Ad ogni modo, i “non morti” non saranno mai credibili e comunque perderanno le elezioni. Anzi, se per paradosso dovessero vincere le elezioni, sarebbero di nuovo sciolti poiché in continuità col passato. Prefettura e Procura saranno attente anche a scovare i prestanome.
I partiti e le liste che hanno governato con Enzo Falco sono tutti scomparsi. Forse resisterà il PD che ha perso tanti candidati e consiglieri uscenti, ma avrà non poche difficoltà per comporre una lista. Tanti anni fa, fecero uscire i giovani, ora non è rimasto più nulla, nemmeno la credibilità.
Tra glia ltri partiti, la lista di Mastella ha perso candidati (la credibilità non l’ha mai avuta). Uno dei consiglieri uscenti è stato sciolto due volte per camorra, sia l’ex vicesindaco mastelliano che il marito sono stati sciolti per camorra in due diverse amministrazioni. La lista dei verdi/sinistra era già debole prima, dopo tutto quello che è successo, forse farà una sola lista col PD . Nel centrosinistra, il partito di Renzi, Italia Viva (o morta?) è stato travolto dalla Procura antimafia.
Per avere un margine di credibilità, i cinquestelle che stavano con Falco non saranno alleati del Pd e della sinistra. Se faranno la lista, andranno da soli.
Dunque la coalizione del male è sconquassata, divisa, responsabile del disastro e sotto osservazione della Procura e della Prefettura.
A Caivano, c’è una speranza. Lontano dalla coalizione del male e dalle logiche conniventi, si è affacciata già dalle ultime elezioni la compagine civica di “Caivano Conta” rappresentata dal giovane Antonio Angelino. Ha meno di quarant’anni, un lavoro stabile, nessun interesse economico in città ed una buona formazione politica ed amministrativa.
Angelino dai palchi rifiutò i voti della camorra. Scelse di perdere, ma non scendere a patti col male. E’ arrivato il suo turno.
Caivano potrà avere un sindaco giovane e competente, non invischiato nelle logiche del passato, con contatti istituzionali importanti, che proporrà un progetto per il riscatto della comunità ed una nuova classe dirigente.
La scelta è tra le tenebre e la speranza.