Nove anni di amministrazione Del Prete fra luci ed ombre e adesso a un anno dalle amministrative 2025 si comincia a parlare addirittura di sfiducia. Cosa è cambiato negli ultimi mesi in seno alla maggioranza oltre all’atteggiamento padronale del sindaco Del Prete?
“La maggioranza attuale manifesta i segni della crisi che sta attraversando la Politica Italiana. Alla crisi dei Partiti storici che comunque garantivano un indirizzo di governo, è seguito l’accentramento del potere amministrativo nelle mani dei Sindaci che hanno svuotato il ruolo dei Consigli Comunali. Il disagio dei Consiglieri si avverte nell’incapacità di promuovere una visione di Città con i conseguenti indirizzi. Il risultato è evidente: ogni Consigliere di Maggioranza è interessato alla conservazione del seggio portando avanti solo interessi personali. Questo genera un distacco dai bisogni della Città e favorisce i nuovi business che riescono ad incunearsi nella debolezza amministrativa. Nell’ultimo tentativo di speculazione, mi riferisco alla proposta di costruzione di un capannone industriale in zona destinata ad attrezzature scolastiche, abbiamo dovuto impegnarci non poco per invitare il Sindaco e l’Amministrazione a reagire con fermezza. E’ stata una battaglia vinta ma la debolezza amministrativa resta”.
In passato Lei pur dall’opposizione ha più volte appoggiato determinate scelte di questa amministrazione, ma durante le ultime sedute consiliari, i toni si sono particolarmente alzati. Troppo spregiudicata questa maggioranza su determinati atti, o è finita la pazienza?
“I cittadini che conoscono la mia storia sanno che sono stato un Consigliere che ha sostenuto l’attuale Sindaco nel suo primo mandato fino a revocarne la fiducia verso la fine quando ha preso atto che le promesse elettorali non erano state mantenute: approvazione del piano urbanistico e del traffico, partecipazione dei cittadini alle scelte di governo, ecc. Nelle ultime elezioni ho sostenuto la candidatura di Francesco Russo. Com’è noto i cittadini hanno confermato la fiducia a Marco Del Prete. Per rispetto del voto cittadino ho assunto un atteggiamento di Minoranza costruttiva, approvando ciò che ritenevo giusto. Tuttavia, negli ultimi tempi, ho assistito a scelte unilaterali che non hanno coinvolto neppure i Consiglieri di Maggioranza che paradossalmente tacciono nei Consigli Comunali. E mio dovere, quindi, salvaguardare le istituzioni comunali e far sentire la voce dei cittadini”.
Non è passata inosservata la sua firma unita a sigle assenti in consiglio comunale (PRI; Impegno per Frattamaggiore e Città Ideale), su di un manifesto molto critico. Nel contempo sulle mura della città un altro manifesto a firma del gruppo Liberiamo Fratta “rigirava il coltello nella piaga” di una amministrazione apparentemente moribonda. Secondo Lei ci sono i presupposti affinché possa nascere un fronte unico delle opposizioni?
“E’ auspicabile per il bene della Città ma non è un’impresa facile poiché occorre unire forze del passato che comunque hanno amministrato, commettendo anche degli errori, sebbene ultimamente hanno revocato la fiducia al Sindaco, con forze nuove ed eterogenee che non avendo mai governato, possono agire con maggiore disinvoltura senza subire attacchi e critiche”.
Sensazione diffusa sembra essere quella che vedrebbe dirigenti e tecnici sostituire di fatto una politica inconsistente, se non a tratti, del tutto inesistente. Se così fosse, questo fenomeno, lo ritiene un preciso e consolidato meccanismo manovrato dall’alto oppure la naturale conseguenza derivante dal sottile spessore politico espresso dai rappresentanti in consiglio comunale?
“Come dicevo in precedenza, quando la Politica rappresentativa degli interessi della Città abdica al suo ruolo, lasciando l’Amministrazione libera da impegni elettorali, si genera uno spazio di potere per i dirigenti comunali che, attraverso la gestione, approvano provvedimenti richiesti dai cittadini che spesso contengono interessi legittimi che procurano solo business e confliggono con i reali bisogni della Città. I miei interventi, anche duri, in Consiglio comunale, rappresentano il malessere dei cittadini frattesi che si lamentano ma trovano i canali giusti per reagire. Questi mali in democrazia possono essere guariti soltanto con nuove elezioni, promuovendo una classe dirigente politica competente e più sensibile alle sorti della nostra amata Frattamaggiore. Grazie, Direttore, per lo spazio concessomi”.