Neanche il tempo di buttar giù l’ultima fetta di panettone accompagnato dal tradizionale brindisi con tanto di baci e abbracci, che all’alba di oggi 27 dicembre, sei degli undici consiglieri del Partito Democratico di Frattamaggiore hanno stilato per poi protocollarla alle 13,44 presso l’ufficio competente, una nota indirizzata al sindaco Marco Antonio Del Prete e al segretario della sezione cittadina del PD Andrea Saviano.
Le firme in calce che seguono quella della capogruppo Fabiana Amatucci, sono nell’ordine quella di Tommaso Capasso, Valentina Filomena, Domenico Di Marzo, l’ex sindaco Francesco Russo e quella dell’oramai immancabile Enzo Pellino che, ultimamente non scontenta nessuno firmando di tutto, di più. Anche i calendari come quelli del Marchese del Grillo.
Il protocollo di cui ne riportiamo copia non è altro che l’atto consequenziale alle dichiarazioni ascoltate nell’ultimo consiglio comunale dopo l’Aventino messo in scena dall’altra componente del PD composta dai consiglieri Nello Rossi, Raffaele Parolisi, Giuseppe D’Ambrosio, Luigi Vitale e Pasquale Gervasio. Una scelta, quella di abbandonare la seduta di consiglio comunale, ritenuta molto grave ed irrispettosa soprattutto nei confronti della cittadinanza che avrebbe preferito sicuramente assistere ad un contraddittorio, anche aspro, ma nell’agorà comunale.
Le dichiarazioni di Tommaso Capasso non lasciarono dubbi durante l’ultima seduta di consiglio, ed oggi si sono palesate in tutta la loro drammaticità. In casa PD la spaccatura è oramai insanabile. Una spaccatura alla quale il primo cittadino, forte dell’appoggio del cosiddetto “gruppo dei senatori” (Pasquale Del Prete, Gennaro Alborino, Franco Del Prete e Giovanni Pezzullo), non sembra preoccuparsene più di tanto.
L’amministrazione comunale di Frattamaggiore, giova ricordare, è sostanzialmente un unico blocco ideologico rappresentato dal centro sinistra, dove però paradossalmente, proprio il partito della Shlein è quello che sembra dare le maggiori preoccupazioni ad un sindaco che fino ad oggi ha mantenuto abilmente gli equilibri, ma che adesso, proprio a poche ore dalla conferma di una sua candidatura al consiglio regionale della Campania nella imminente tornata per il rinnovo di Palazzo Santa Lucia, potrebbe ritrovarsi la bagarre in casa. Insomma, una brutta gatta da pelare a poche ore dal cincin di San Silvestro.
Sono in molti intanto a scommettere che l’annunciato “rimpasto” con defenestrazione del capogruppo Amatucci dovrà attendere ancora molto poiché, le “rivoluzioni in 180 giorni” si potrebbero pure fare, ma affrontando le questioni nelle sedi deputate e non abbandonando il campo, e per altro, senza produrre atti consequenziali.