Dopo gli sgombri ed il clima tetro e di tensione nel Parco verde, l’anno si è concluso con la scelta di Don Maurizio di non celebrare la messa di mezzanotte a Natale. Il Parroco ha voluto scongiurare ogni sorte di pericolo. Qualcuno in città ha storto il naso, ma si tratta di gente che non aveva alcuna intenzione di andare a messa nella Parrocchia di Don Maurizio, la notte di Natale, nel Parco Verde. D’altronde tra quanti hanno finto stupore non vi sono fedeli della Parrocchia, né frequentatori assidui delle celebrazioni eucaristiche.
Per altro, la nascita di Cristo si annuncia in tutte le Chiese e per tutta la giornata del Natale. Se qualcuno fosse stato folgorato proprio come San Paolo avrebbe potuto incontrare Gesù nelle altre Chiese e nella stessa Parrocchia del Parco verde già la mattina del Natale.
Che il clima fosse teso era sin troppo evidente, tant’è che il Vescovo ha voluto far sentire subito la sua vicinanza a Don Maurizio e così ha fatto il Prefetto.
Il cinque gennaio scorso è accaduto un fatto che ha messo a tacere quelli che blateravano prima e quelli che lo faranno dopo.
Il cinque gennaio scorso, il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha voluto ascoltare la Santa messa celebrata da Don Maurizio Patriciello. Il Capo dello Stato è venuto a Caivano.
Gioco, partita, incontro si dice nel tennis quando il vincitore mette a segno il punto del match.
A Napoli si dice che dovranno ingoiare la lingua. In realtà si dice anche in altro modo.
Tutti i mass media hanno dato la notizia.
Con il Presidente Mattarella c’era il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari che a Caivano è costantemente presente.
Con la sua visita privata, il Presidente della Repubblica italiana ha voluto dare alcuni definitivi ed inequivocabili segnali. Lo Stato italiano è vicino a Don Patriciello perché apprezza l’impegno che il Parroco sta infondendo per la rinascita della comunità.
L’impegno del Governo e la vicinanza delle istituzioni a Don Maurizio sono stati suggellati dal Presidente della Repubblica che, sebbene in visita privata, è venuto a Caivano.
Ora c’è una data, il 5 gennaio 2025, che mette soprattutto a tacere l’ignobile vociare contro Don Maurizio e tendente a contestare il cambiamento e la rinascita della cittadina. L’ignobile vociare si unisce al coro dei camorristi che insultano il Parroco, lo denigrano e ne mettono a repentaglio la vita tant’è che il Parroco vive sotto scorta.
Quanti criticano Don Maurizio per la sua opera di denuncia della illegalità lo fanno in compagnia dei malviventi.
Il Presidente della Repubblica Mattarella ha chiuso il capitolo: «Grazie a don Patriciello per l’opera che svolge».
Fino ad oggi c’erano altre date importanti per la città: il 30 agosto 2023, quando a Caivano è venuta il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni ed ha dato il via ad una serie di iniziative che hanno risollevato la città. La Premier portò lo Stato e l’intero suo Governo a Caivano.
Giorgia Meloni ha acceso i riflettori: le Forze dell’Ordine, le Procure di Napoli e di Napoli nord, hanno eliminato clan e piazze di spaccio. L’Antimafia ha anche messo in cella amministratori locali legati ai clan locali, mandato a processo altri soggetti, smantellato partiti collusi, fermato politici, professionisti, dipendenti ed imprenditori indagati ed accusati di corruzione e turbativa d’asta. Il sistema politico, come ha dichiarato il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, basato anche sul voto di scambio è stato disfatto.
La Prefettura di Napoli, rappresentata, dopo tanti anni, da un uomo coraggioso, ha sciolto l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco di centrosinistra Enzo Falco che però già era stato mandato a casa dall’opposizione.
Tante altre sarebbero le date da ricordare. L’apertura del centro Sportivo Pino Daniele che è una indiscutibile eccellenza strutturale e di organizzazione; l’inaugurazione della Università, la sede della Protezione civile, l’assunzione dei Vigili Urbani e di altri dipendenti comunali, la riparazione di alcune strade, la ricostruzione del teatro.
Caivano in un anno e mezzo ha visto cambiamenti che non si erano mai verificati. Non c’è più un’amministrazione omertosa e corrotta, ma una Commissione prefettizia ed un commissario straordinario che sono punti di riferimento della città. Poi c’è Don Maurizio, Dio lo preservi, che ha è ormai una voce autorevole di aiuto alla comunità locale. Vi sono le Forze dell’Ordine, i tanti Carabinieri della locale Tenenza impegnati insieme alla Polizia ed alla Guardia di Finanza a controllare il territorio.
Per la prima volta nella storia di Caivano, occupanti abusivi con precedenti penali gravissimi sono stati allontanati, sgombrati dalle case. Per tanti altre famiglie si cerca una soluzione, ma fino ad oggi nessuno sapeva nulla.
Il cinque gennaio 2025, Mattarella ha dato un altro inequivocabile segnale.
Il Presidente della Repubblica ha messo a tacere, con la sua presenza tutta una serie di soggetti che gironzolano per la città portandosi dietro il nauseabondo olezzo della corruzione, della omertà, della collusione con ogni tipo di illegalità sul territorio dalla camorra allo spaccio, dalla usura alla speculazione edilizia, dall’affarismo becero al riciclaggio del danaro sporco, al voto di scambio.
Il cinque gennaio è stato tracciato un solco: da un lato c’è la comunità operosa, perbene, cosciente del cambiamento, con il buon senso di plaudire al cambiamento, agli arresti dei delinquenti, al controllo del territorio, all’apertura del centro sportivo, alla realizzazione di una università.
Dall’altro lato vi sono quelli che vivono di illegalità ed i tanti che grazie alla politica inquinata si sono arricchiti. Gente che ancora si fa vedere in giro.
Da un lato, lo Stato e la voglia di riscatto, dall’altro una coalizione del male composta da delinquenti, ex amministratori collusi ed omertosi, professionisti ed imprenditori corrotti.
Da un lato, c’è la comunità dalla parte di Don Maurizio, delle forze dell’ordine che plaude quando il Governo si impegna per la città, dall’altro lato c’è il male della città.