Caivano. Oltre alla coalizione dei giovani nulla si sa degli avversari. C’è il sentore di un alta soglia di astensionismo alle prossime elezioni. Dopo il terremoto politico giudiziario, una parte della cittadinanza ha perso fiducia nella politica. C’è un altro fattore patologico. Una parte dell’elettorato non sarà stimolato e quindi non andrà alle urne. Infine, il numero assai più esiguo di candidati influirà sulla percentuale di votanti. Mancheranno molti vecchi candidati, fuori perché il loro tempo è finito. Hanno perso credibilità. Per alcuni è meglio non rimettersi sotto i riflettori, meglio nascondersi. Questi sono pericolosi perché tramano nell’ombra ed avvelenano il clima Ma hanno un problema: non riescono ad organizzarsi. Non trovano adesioni. In pochi hanno voglia di perdere la faccia per essere accostati agli sciolti per camorra. Per altro, le parole scritte nelle relazioni della Prefettura sono inequivocabili. E’ stata sanzionata la classe dirigente in conclamata continuità col passato. Questa è certamente una discriminante. I consiglieri comunali già sciolti per camorra non entreranno nella coalizione di Angelino. I giovani hanno fatto la scelta del rinnovamentocome hanno dichiarato i coordinatori di Caivano Conta.
Gli impresentabili sono alla canna del gas. Alla fine si metteranno insieme, ma non saranno competitivi. Bisogna improvvisare le liste. Dall’ultima volta, il Pd ha perso almeno cinque candidati di duecento voti. Significa mille voti. Il problema del Pd è la mancanza di un movimento giovanile. Non ha nuova linfa. Sono sempre gli stessi. La sezione è deserta. Qualcuno dice che sarà Mimmo Semplice il candidato a sindaco. L’ex sindaco di venti anni fa, dovrebbe salire sul palco contro un giovane trentenne. Sarebbe un’immagine grottesca. Un vecchio politico che si ostina a non lasciare spazio ai giovani. Perderebbe sicuro anche se imbarcasse tutta la vecchia nomenclatura. Ma nemmeno tutti i vecchi saranno reclutati. Alcuni non vogliono allearsi col Pd, men che meno a sostegno di Mimmo Semplice. Anche per i suoi beneficiati, la cambiale è scaduta. Il Pd dovrà trovare alleati in città. Si pensa ai cinquestelle rinvigoriti dall’aiuto che potrebbe arrivare da Rita De Crescenzo, la tiktoker più amata nei quartieri. Ma i cinquestelle caivanesi hanno perso credibilità poiché hanno governato con i coinvolti nelle inchieste. Ora vogliono rifarsi la verginità. Anche il loro elettorato è diminuito. Con un deputato sul territorio dovranno esprimere la leadership del centrosinistra. Quindi alla fine vanno da soli o di nuovo col PD. I resti della vecchia classe dirigente sono sparsi. I candidati della lista Verdi / Sinistra che già era scarsa, non hanno possibilità di essere eletti perché perdono. Italia viva è ormai Italia morta spazzata via dalle le indagini. Molti hanno abbandonato strada facendo, qualcuno ha deciso di non partecipare alla corrida. Quindi la coalizione del male stenta a riorganizzarsi. Oltre ai candidati con centinaia di voti, sono scappati soprattutto quelli che racimolavano poche decine di consensi. Non avrebbe alcun senso esporsi per nulla e soprattutto nessuno può promettere o prendere impegni.
Nemmeno nel centrodestra sono chiare le strategie. Il Congresso di Fratelli d’Italia non ha cambiato molto lo scenario. L’effetto Meloni è una chimera. Il voto al Comune è soprattutto alla persona, non è ideologico. Forza Italia pure ha perso candidati a tre cifre. Insieme dovranno trovare un candidato sindaco che voglia esporsi alla sconfitta.
Tutti dovranno relazionarsi alla forza attrattiva dei giovani della coalizione civica guidata da Antonio Angelino. Sarà impossibile per gli altri mettere insieme le stesse competenze, il rinnovamento l’organizzazione.
Poi c’è il voto di opinione che a Caivano è stato sempre determinante. La comunità caivanese vuole i giovani. Vuole il cambiamento.