CAIVANO. “Patto generazionale e competenze per una città viva e connessa al territorio” Incontro con Martina Palmiero e Pasquale Licito coordinatori dell'Associazione "Caivano Conta".

Caivano – Non c’è solo Antonio Angelino, il movimento civico “Caivano Conta” è composto da tanti giovani che hanno le idee chiare.

Questa settimana abbiamo incontrato i due coordinatori dell’Associazione “Caivano Conta” Pasquale Licito e Martina Palmiero che proporranno anche la lista alle prossime elezioni. Licito è un noto commercialista del territorio, Palmiero è un architetto con un ruolo manageriale in un’azienda leader nel settore delle telecomunicazioni.

Il vostro movimento civico, formato prevalentemente da giovani, ha deciso di candidarsi per governare Caivano.

Dopo tutto quello che si è verificato vi si potrebbe chiedere: chi ve lo fa fare?

“Come potremmo restare a guardare? Caivano necessita di un cambiamento radicale, profondo, reale, continuando l’opera di rinascita e di riscatto. Troppo spesso la politica locale è stata preda di logiche personali, di accordi sottobanco e penosi compromessi al ribasso che hanno distrutto l’intero tessuto urbano e sociale. Ne abbiamo abbastanza e diciamo convintamente basta: Caivano Conta nasce infatti da un’urgenza reale, ponendosi l’obiettivo di sottoscrivere un patto generazionale per costruire una nuova classe dirigente, libera, giovane e competente, che creda nel bene comune come fondamenta di un progetto politico e non nelle ambizioni dei singoli

Qual è il vostro approccio alle alleanze?

Siete disponibili a collaborare con altri soggetti politici?

Siamo disposti al dialogo ma abbiamo regole chiare: parliamo esclusivamente con partiti, movimenti, associazioni ed eventuali liste che abbiano un’identità collettiva, una visione condivisa della città e soprattutto un programma. Non  siamo disponibili a fare accordi con singoli che rappresentano esclusivamente interessi privatistici e personali. Chi si presenta come “interlocutore singolo” alla ricerca di un posizionamento di incarichi o di profitti personali nel nostro progetto e nella nostra visione non trova spazio. Caivano ha bisogno di rappresentanza vera, non di meri personalismi”.

Avete parlato di “nuova classe dirigente”: come si costruisce?

Valorizzando le esperienze sane, i percorsi virtuosi che siano civici, associativi e professionali che in questi anni, spesso nel silenzio, hanno contribuito al bene della città. Non citeremo i loro nomi solo per ottenere qualche voto in più ma tuteleremo e favoriremo il lavoro posto in essere per la comunità. Per fare questo partiremo dal gruppo storico del 2020 aprendoci e includendo tutte le migliori energie della nostra cittá; siamo fiduciosi nell’accogliere adesioni, progetti e idee da mettere a servizio del territorio. Vogliamo dare voce a chi ha le competenze e la credibilità per rappresentare i cittadini di Caivano, mortificati da anni di malgoverno”.

Qual è il vostro messaggio ai cittadini di Caivano?

Un’alternativa seria esiste: Caivano Conta non nasce per occupare spazi, ma per restituire dignità alla città. Siamo giovani, siamo liberi, siamo determinati, realizzati e soddisfatti dei nostri percorsi di vita e professionali, non necessitiamo della politica per affermarci o peggio per campare. Non abbiamo padroni, non necessitiamo di compromessi al ribasso, non dobbiamo restituire favori. Vogliamo solo una città giusta, viva, orgogliosa di sé stessa. E vogliamo costruirla insieme alla cittadinanza di cui siamo parte con trasparenza, partecipazione e soprattutto coraggio”.

Come intendete procedere e quali sono le priorità per la città?

Vogliamo che il nostro programma elettorale sia integrato dalla partecipazione reale: per questo organizzeremo diversi incontri pubblici e tematici nei quartieri, aperti a cittadini, comitati, associazioni, categorie produttive e sociali. Da questi momenti nascerà la nostra piattaforma programmatica, che poi diventerà il programma ufficiale di Caivano Conta. Le priorità? Innanzitutto lavoro, legalità, ambiente, decoro urbano, servizi sociali e cultura. Ma vogliamo che siano i cittadini a indicarci le vere urgenze perché il programma non deve essere un manifesto elettorale calato dall’alto, ma un patto condiviso con chi vive ogni giorno i problemi della città. Abbiamo sempre pensato ad una città che smette di inseguire le emergenze e comincia a pianificare, a costruire opportunità, a garantire dignità a ogni suo cittadino. Abbiamo una visione chiara: restituire speranza dove oggi c’è sfiducia e  creare comunità dove oggi c’è isolamento. Il tema più urgente da portare avanti è connettere Caivano alla città metropolitana di Napoli in modo efficace e sostenibile: il nostro territorio deve essere parte integrante di una rete di mobilità moderna. Pensiamo, ad esempio, alla necessità di un collegamento efficiente con la stazione dell’Alta Velocità di Afragola, a potenziare le connessioni verso Napoli e viceversa, affinché i caivanesi possano accedere a più opportunità, servizi, cultura e lavoro. Questo sistema di connessioni deve anche servire a valorizzare ciò che qui è stato recentemente realizzato grazie al piano di riqualificazione guidato dal commissario straordinario Fabio Ciciliano, il Polo della cultura con il nuovo teatro e il museo, il centro polisportivo “Pino Daniele”, e la sede universitaria da poco inaugurata. Sono infrastrutture fondamentali che non possono restare scollegate dal tessuto urbano e sociale di Caivano. Vogliamo fare in modo che tutto questo diventi parte di una rete viva e pulsante, al servizio della comunitá”.

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