ncora un errore arbitrale che danneggia la Boys caivanese. Dall’inizio del campionato i gialloverdi sono stati presi letteralmente di mira dagli arbitri. Errori grossolani, referti non corrispondenti alla realtà, un match disputato a porte chiuse e per giunta un fuorigioco non visto sul gol degli avversari della Boys Caivanese.
Un errore può capitare, due pure, ma tre indizi fanno una prova e le sviste contro la Caivanese stanno capitando troppo spesso.
Da una breve consultazione però gli errori arbitrali grossolani stanno diventando una costante e stanno danneggiando tutte le squadre.
Contro l’ASD Cardito, domenica scorsa è stato convalidato un gol fantasma. Pare che la palla sia entrata da una buca laterale alla rete. Le immagini fuorviano, ma sul campo persino i tifosi avversari del Napoli nord sono rimasti increduli. Ad ogni modo, anche se il gol dovesse essere regolare, non si è capita l’ostinazione dell’arbitro nel voler continuare a giocare con un buco nella rete. E soprattutto la condotta del direttore di gara nel mostrarsi poco incline al dialogo con i calciatori.
Intanto i risultati determinati da errori arbitrali incidono non poco sulla classifica e sulla possibilità alcune suadre possano giocarsi i play off.
Gli errori a danno della Boys Caivanese determinano un ampio distacco dalle prime due in classifica ed impantanano i gialloverdi in una corsa a tre per i play off.
Da indiscrezioni trapelate, il problema di una classe arbitrale scadente è arrivato anche ai piani alti della Lega dilettanti che starebbe raccogliendo le contestazioni di molte squadre. Ciò non solo danneggia il calcio delle serie minori, ma disincentiva gli investimenti e depaupera il patrimonio storico sportivo del calcio dilettantistico.
Non è plausibile assistere ogni settimana all’approssimazione di una classe arbitrale dilettante di nome e spesso di fatto, che però si arma di arroganza anziché contribuire a rendere più interessanti le competizioni. Con quanto accaduto all’ASD Cardito si è raschiato il fondo del barile.
Nemmeno i guardalinee sono in grado di arginare lo stillicidio di errori in campo. La situazione è molto critica anche perché la mediocrità della classe arbitrale può determinare la fine del calcio dilettantistico che poi è spesso palestra per calciatori che ambiscono al professionismo.
Bisogna educare gli arbitri ad essere meno arroganti in campo, a prepararsi meglio perché peccano proprio nella interpretazione del regolamento; talvolta è evidente l’incapacità di gestire le situazioni e le contestazioni dei tifosi.
Bisogna lavorare per non disperdere la credibilità del calcio locale.
Per ora, è ancora abbastanza credibile che gli errori siano determinati dalla scarsa preparazione degli arbitri e della dirigenza degli stessi. A meno che non si voglia fare ricorso alla sempreverde frase di Andreotti che “a pensar male si fa peccato ma…”.