Quattro anni di opposizione, secondo alcuni, troppo “soft”, e talvolta in ordine sparso, ma che da qualche mese sembra essersi ricompattata. Trattasi di strategie in previsione del voto di novembre 2025 o una presa di coscienza generale autentica, anche se tardiva?
“Viene da sorridere alla parola “soft”. Anche perché rispetto ad esempi di chi ci ha preceduto, che vengono definiti “strong”, non credo ci siano parametri di paragone dal momento che gli effetti sortiti da questi ultimi sono sotto gli occhi di tutti ed hanno prodotto, in ordine sparso, per riprendere la sua Sorrentiniana citazione cinematografica, nella migliore delle ipotesi un assorbimento in maggioranza. Certo è che, come abbiamo a più riprese ribadito, nelle precedenti consiliature abbiamo visto una opposizione sempre strumentale alla maggioranza: diceva quello che la maggioranza non poteva dire, perché la posizione di potere acquisito non poteva essere compromessa da altre logiche. Stesso discorso vale per la politica delle urla, dei “Vergogna!”: non ci risultano altri esempi “strong” di opposizione dato che l’epilogo è pressappoco lo stesso. Quindi sulla base di queste premesse, l’opposizione per noi si fa innanzitutto a partire da quello che è lo strumento nevralgico di una amministrazione: il bilancio. È la fotografia di una amministrazione. Quindi conta l’”obiettivo”, il soggetto da riprendere, l’occhio del fotografo che se è competente non necessita dei filtri per edulcorare ciò che si riprende. Ai bilanci, unici motivi di adunanza del civico consesso se non per adempimenti formali, il nostro voto di minoranza è sempre stato contrario e motivato. Il bilancio non è soltanto una mera rappresentazione di conti che quadrano. I conti derivano da una azione programmatica da parte di chi amministra, da un indirizzo politico che non deve MAI perdere di vista la centralità del cittadino. Quello del nostro gruppo politico dunque non è atteggiamento finalizzato alla strategia di fine mandato. La nostra posizione nei confronti di questa amministrazione non è mai cambiata sin dai primi giorni di consiliatura. Forse è cambiata la percezione dall’esterno”.
Diverse vostre battaglie come quella su Villa Laura; Sull’’abbattimento dei Pini e ultimamente quelle sugli anomali debiti fuori bilancio e sull’impiego dei fondi PNNR, sembrano essersi concluse sostanzialmente in un nulla di fatto. Quali secondo lei i motivi?
“Premetto che il nostro gruppo politico rappresenta la minoranza in questa amministrazione. Compito della minoranza non è “ fare battaglie” ma piuttosto esercitare il controllo ed informare la cittadinanza sulle mancanze dell’amministrazione e sul modo scorretto di governare così da consentire il formarsi di un’opinione collettiva diversa da quella che ha dato il consenso all’attuale maggioranza…che è pur sempre al governo di questa città! Detto ciò, il nostro gruppo di minoranza ha interessato organi sovracomunali sulle questioni da lei citate e per le quali formulerà ancora interrogazioni nell’imminente seduta di “Question Time”. Ma in questa sede mi preme anche sottolineare che il nostro gruppo politico è stato anche promotore di azioni che hanno prodotto risultati concreti. Siamo stati i promotori della discussione e dell’approfondimento dello statuto dell’allora costituenda Azienda Speciale Consortile; abbiamo promosso l’inserimento della Stazione Frattamaggiore -Grumo Nevano nel circuito Sale Blu dedicate all’assistenza gratuita ai viaggiatori con disabilità; abbiamo sollecitato in consiglio comunale l’ adesione al progetto Fondo Unico Di Giustizia- progettualità Terra dei Fuochi promosso dal Ministero dell’interno che ha consentito a Frattamaggiore di entrare nel Protocollo degli Action Day così da monitorare ogni forma di abuso nella nostra terra, dunque un importante contributo al contrasto dell’illegalità a favore del benessere del cittadino. Quindi noi stiamo esercitando il nostro ruolo per quello che ci è consentito. Mi rendo conto che forse facciamo “ poco rumore” e questo aspetto, in un contesto in cui sembra si viva esclusivamente di apparenza urlata può essere penalizzante”.
Dopo anni di sostanziale oblio, due distinti manifesti dell’opposizione, sono apparsi in città nelle scorse settimane. Il vostro, ovvero quello di Liberiamo Fratta, e un altro con ben quattro firme, quelle del Partito Repubblicano, Impegno per Frattamaggiore, Città Ideale e del consigliere del Gruppo Misto Dott. Pasquale Aveta. Quali ed eventualmente, con chi di questi Liberiamo Fratta potrebbe aprirsi una sorta di dialogo?
“LiberiAmo Fratta è nata come espressione della società civile, composta da donne e uomini provenienti da diverse associazioni e movimenti, impegnati da anni in azioni concrete sul territorio. “LiberiAmo Fratta” rappresenta un acronimo simbolico, indicativo di persone “libere” che “amano” la propria città e che hanno scelto di scendere in campo per una sorta di “legittima difesa” contro un sistema affaristico e una concezione personalistica della politica. Il nostro impegno è e sarà sempre orientato esclusivamente al bene della collettività e allo sviluppo di Frattamaggiore. Proprio per questo, LiberiAmo Fratta è aperta al dialogo con chiunque condivida la nostra stessa visione e priorità: costruire insieme una città più vivibile, più giusta e più inclusiva per tutti i cittadini. Siamo disponibili ad avviare un confronto costruttivo con gruppi, movimenti e figure istituzionali che, al di là delle differenze politiche, abbiano come unico obiettivo il miglioramento di Frattamaggiore. Crediamo che solo attraverso un dialogo sincero e un’azione condivisa sia possibile generare cambiamenti concreti e positivi per la nostra comunità.
Liberiamo Fratta, non è un mistero, alle ultime europee ha apertamente appoggiato l’europarlamentare eletto On. Sandro Ruotolo che nel Partito Democratico rappresenta una vera e propria spina nel fianco del governatore Vincenzo De Luca, al quale gli sarà molto probabilmente negato il terzo mandato. Alla luce di ciò, potrebbe verificarsi una entrata di Liberiamo Fratta nel PD in vista delle prossime amministrative?
“Sandro Ruotolo rappresenta l’emblema di un Partito Democratico che vuole “rinnovarsi” e che è disposto a fare un sincero mea culpa, quando necessario, per ristabilire un rapporto libero e trasparente con la società civile. La nostra decisione di sostenerlo alle elezioni europee è stata del tutto indipendente rispetto alle prossime amministrative. Di Sandro abbiamo apprezzato, sul campo, il suo impegno concreto nella difesa dell’ambiente e nella lotta alla camorra. L’indicazione di voto per le Europee è nata dal desiderio di sostenere una persona vicina, un compagno di lotta, perché crediamo che sia doveroso, in occasione di consultazioni sovracomunali, appoggiare chi mette al primo posto valori come la legalità, la tutela dei lavoratori, la difesa dei più fragili e la salvaguardia dell’ambiente. Questi principi, che condividiamo pienamente, saranno il punto di partenza per un confronto aperto e per la costruzione di una piattaforma programmatica in vista delle prossime amministrative, da sviluppare insieme a chiunque voglia confrontarsi su basi di difesa del bene comune e di rispetto di un codice etico rigoroso.
“Macchina amministrativa. Se non “in panne”, decisamente in forte difficoltà, (sembra per carenza di personale). Premesso ciò, come ritiene la scelta di concedere la possibilità al dirigente Domenico Raimo, figura centrale sotto il profilo amministrativo e forse anche politico, di dividersi fra due comuni (Frattamaggiore e Casoria) con il rischio di non poter fare fronte ad impegni così difficoltosi?
“Un’amministrazione non può basarsi su personalismi, né dal punto di vista politico né, tantomeno, da quello gestionale. Anzi, la dimensione dirigenziale dovrebbe rappresentare un gioco di squadra. La decisione di consentire al dirigente Domenico Raimo di dividersi tra Frattamaggiore e Casoria, in un contesto già segnato da carenze di personale e difficoltà amministrative, ha destato qualche perplessità. Tuttavia sicuramente il capo della amministrazione interverrà prontamente per garantire alla macchina amministrativa il necessario contingente di personale, evitando il rischio di un blocco operativo. È quanto del resto ha assicurato il primo cittadino anche quando, in un consiglio comunale, abbiamo sollevato la questione. Purtroppo, né la trasmissione streaming né il verbale stenografico dell’incontro risultano disponibili, a causa di un’interruzione avvenuta proprio in quel momento, una coincidenza che non ha lasciato alcuna traccia documentale. Durante quella discussione, attenzionammo la lettera inviata dalla dirigenza del secondo settore – un settore strategico per l’Ente – a tutti i consiglieri comunali, in cui si esprimeva preoccupazione per la mancanza di personale e il conseguente sovraccarico di lavoro, che ostacolava il soddisfacimento dei bisogni dei cittadini. Pertanto attendiamo un imminente piano di riorganizzazione interna o di assunzione di nuovo personale per colmare tali lacune e garantire l’efficienza amministrativa”.