Angelino: “Il sindaco nomini una giunta di alto profilo oppure si dimetta. Caivano sta diventando un deserto. Vigileremo sui lavori stradali”

Lunedì sera i resti della maggioranza si riuniranno per discutere della distribuzione degli assessorati. Dopo l’azzeramento, il Sindaco ha rinominato la stessa giunta, ma solo Pd ed i grillini sono rimasti fuori.
Abbiamo incontrato il consigliere comunale Antonio Angelino per conoscere le prossime iniziative della sua coalizione.

Partiamo dalla crisi. La maggioranza è in bilico, alcuni consiglieri hanno bocciato la giunta, il Sindaco ha revocato tutti, poi ha rinominato gli stessi assessori più due tecnici; Pd e cinquestelle per ora sono fuori. Come si esce da un simile guazzabuglio?
Partiamo dalla genesi dell’attuale crisi. La mia coalizione è nata cercando di coniugare alle legittime aspirazioni di tanti giovani, il valore della competenza ed una certa omogeneità di pensiero, oltre ad aver ricercato, anche a costo di perdere consensi, di essere alternativi rispetto ad un passato prossimo e remoto che aveva visto il naufragio delle amministrazioni. Per mantenere fede a questo impegno con la città, abbiamo senz’altro fatto qualche errore dettato dall’inesperienza, ma di certo con le dovute correzioni direi che la strada intrapresa è quella giusta”.

Nota differenze tra le due ultime amministrazioni? C’è il rischio concreto di un nuovo scioglimento anticipato?
Detto che molti sono la continuità del passato, mi rendo conto che non stiamo vivendo un bellissimo momento, ma non spetta a me esprimere giudizi nel merito, ho più volte espresso la mia posizione: primato e responsabilità della politica nelle scelte e fiducia nelle Autorità inquirenti. Nonostante questo, se si dovesse determinare un nuovo scioglimento, a responsabilità certificate, proporrei di raddoppiare la pena dei rei, poiché non è ammissibile che un amministratore esponga alla mortificazione pubblica un’intera comunità. Bisogna recuperare credibilità e serietà, il pericolo che stiamo correndo, per colpa di questo andazzo irresponsabile, è quello di compromettere per sempre il futuro economico e sociale della città.
Il timore è la fuga delle competenze, la desertificazione della città, l’avanzare del degrado sociale, la crisi economica e di conseguenza l’incapacità di generare e riscuotere introiti per le casse comunali”.

Quindi come se ne esce?
Per concludere, Falco, pur di vincere ha messo insieme tutto e tutti, incurante del fatto che dopo avrebbe dovuto governare una città piena di problemi. Non ha badato alle competenze, ma solo ai voti, sebbene abbia ammantato la coalizione con una copertura politica di area. Rivendicando una filiera politica di sinistra che di fatto non si è mai vista. Al pari delle politiche, non vi è stato un solo provvedimento che, anche lontanamente, possa essere ricondotto alle tradizionali politiche di sinistra.
In ultimo valuto negativamente il tirare a campare di questa amministrazione, che impegnata a risolvere una crisi da tre anni, non programma, sperpera denaro pubblico in mille rivoli, fraziona gli appalti, ha perso la sfida delle gare di appalto più importanti: rifiuti, tesoreria, mensa, canile, sosta a pagamento. Naturalmente, auspico che le porti a termine tutte per il bene della città, ma non sono fiducioso.  
La soluzione? A condizioni immutate credo che l’unica siano le dimissioni del sindaco. Bisogna ridare agli elettori la possibilità di scegliere una classe dirigente e nel periodo di decantazione fino alle prossime elezioni della primavera del 2024, cercare ognuno per la sua parte di costruire coalizioni in grado di governare 5 anni”.

Mi sembra ottimista, ma questi vanno avanti fino alla fine come hanno fatto fino ad oggi.
Se dovessero andare avanti così, il Sindaco in testa e poi tutti i consiglieri che non hanno agito, porteranno sulle spalle l’ignominia di aver perso l’ultima grande opportunità di risollevare le sorti della città attraverso le risorse del PNRR e del Next Generation EU, pur di restare attaccati alla poltrona. Falco dimostri di essere libero da condizionamenti e imponga una svolta vera, non una riedizione delle giunte che lui stesso ha revocato più volte. Si vesta di autorevolezza rispetto al suo ruolo, nomini una nuova giunta, con vere professionalità di alto profilo, e pochi obiettivi. Oppure si dimetta. L’unica cosa che invece non deve fare, è restare sotto al ricatto quotidiano dei singoli, impallinato dai suoi stessi consiglieri di maggioranza, costretto a non vedere le anomalie gestionali. Confido in un gesto di amore e responsabilità per Caivano”.

Ha parlato addirittura di desertificazione
Caivano non è più centro attrattivo per la libera iniziativa economica. Ad un’ampia fascia della popolazione che, purtroppo, vive in una soglia reddituale bassa o molto bassa, non si aggiunge la nostra tradizionale borghesia che investe altrove. Il Corso di Caivano è la fotografia della desertificazione commerciale. I giovani non hanno luoghi di aggregazione, la città non ha una mission. Lo street food si svolge a meno di un chilometro a Frattamaggiore, non abbiamo nemmeno aree attrezzate a verde pubblico come la villa comunale di Cardito. Manca l’impiantistica sportiva: palazzetti, piscine, campi. Le nostre squadre di calcio noleggiano la struttura di Cardito. Questo significa che i giovani si allontanano, spendono altrove, costruiscono relazioni fuori dalla città e Caivano muore perché invece avanzano devianze e degrado sociale. Tutto questo per dire che pure se hanno tanti problemi, i Comuni limitrofi hanno fatto passi in avanti e Caivano è rimasta ferma, anzi indietreggia. Stiamo perdendo l’occasione del PNRR, non sappiamo quale mission ha questa città, non abbiamo usufruito dei fondi messi a disposizione”.

Eppure sembra che vada tutto bene. Foto della manutenzione stradale, festa del baccalà, cantanti
Credo che le occasioni di aggregazione vadano moltiplicate, ma si tratta di avvenimenti estemporanei. Quanto alle strade, è un obbligo per un’amministrazione procedere alla manutenzione , lo fanno in tutti i Comuni e non vedo premiazioni per questo. Ci mancherebbe che un’amministrazione che ha operato pure l’unico spostamento del bilancio per aumentarsi le indennità, non volesse nemmeno aggiustare il manto stradale. Piuttosto ci giungono dai cittadini segnalazioni circa lo svolgimento dei lavori. Per questo attiveremo i controlli istituzionali prima del collaudo. Esigiamo che i lavori siano svolti a regola d’arte”.

E’ di nuovo sorta una questione per l’antenna telefonica posta in Via Rosselli. I cittadini sono in agitazione.
Ancora una volta, l’amministrazione si è fatta cogliere di sorpresa per la carenza di attenzione, perché da tre anni stanno litigando per incarichi e poltrone. Sulla questione delle antenne si deve mantenere il giusto equilibrio senza scadere nel populismo e nell’allarmismo. Le nuove tecnologie certamente sono meno afflittive sulla salute rispetto alle vecchie ed è anche vero che nessuno di noi oggi riesce a rinunciare alle possibilità offerte dalla linea internet. Da un altro lato, però l’allocazione delle strumentazioni potrebbe essere ordinata e magari prevista lontano dalle scuole o comunque secondo piani studiati prima dell’istallazione. Naturalmente, corriamo ai ripari dopo l’istallazione. Nella commissione preposta al controllo stiamo operando l’accesso agli atti per la valutazione della documentazione prodotta e delle procedure utilizzate. Ora il Sindaco ha il dovere ed il compito di rispondere alle legittime doglianze dei cittadini disponendo precisa ordinanza di sospensione dei lavori di installazione cercando al contempo di evitare l’ennesimo contenzioso. Attendiamo una risposta seria e responsabile”.

Chiudiamo con un pronostico sulla prossima riunione di maggioranza.“

Non siamo stati abituati a scelte responsabili, purtroppo. Con grave ulteriore danno alla nostra città che contrariamente al fatto che ha ancora le luminarie istallate, non ha più nulla da festeggiare”.

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