In questi giorni si discute della nomina del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Campania. Dal 2006 la nomina viene regolata dalla legge regionale n. 17 dove l’ente di Santa Lucia ha istituito presso il Consiglio regionale della Campania l’ufficio del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, al fine di assicurare la piena attuazione dei diritti e degli interessi riconosciuti ai minori prescindendo dal requisito della cittadinanza.
Il Garante è eletto dal Consiglio regionale e dura in carica cinque anni, proprio in questi giorni il Presidente Gennaro Oliviero dovrebbe inserire l’elezione all’ordine del giorno, ma sulla nomina è già cominciato il “totonomi”.
Ai nastri di partenza si presentano nove candidati, tra i quali il Garante uscente Giuseppe Scialla che approfittando della modifica fatta al regolamento, dove si è armonizzata la nomina alla pari delle altre regioni d’Italia e alle leggi nazionali, ha potuto ripresentare la sua candidatura per tentare la seconda elezione consecutiva. Da indiscrezioni, il Dott. Scialla è l’unico, tra i candidati, ad aver documentata esperienza, almeno quinquennale, maturata nell’ambito delle discipline di tutela dei diritti dell’infanzia, così come recita il Burc n. 20 del 13 Marzo 2023. La questione dell’elezione del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza però è diventata argomento di lottizzazione politica.
Da indiscrezioni raccolte in esclusiva, ad essere eletto alla carica di Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Campania dovrebbe essere Nicola Caprio Presidente del CSV Napoli (centro servizi per il volontariato) ed ex Sindacalista CISL. A quanto pare la sua nomina sarebbe stata avallata dal Consigliere Regionale di Campania Libera Giovanni Porcelli che rivendicando il suo appoggio su molte cariche ed incarichi regionali, senza mai nulla a pretendere, ora tenta di “battere cassa”, anche col benestare del PD . Il partito della Schlein è spaccato sui nomi di Scialla e di Raffaela Guarracino, ma alla fine ha dovuto capitolare in un accordo stretto tra il Consigliere di Campania Libera Porcelli e Mario Casillo, quest’ultimo attualmente guida della corrente dem avversaria del Governatore e del suo entourage.
Inoltre Nicola Caprio vanta anche gli ottimi rapporti che intercorrono con le due Consigliere dem Loredana Raia e Bruna Fiola. Infatti negli ultimi giorni sono molto frequenti gli eventi organizzati dal CSV Napoli dove presiedono quasi costantemente le due dem regionali. Tutto questo rappresenta plasticamente la battaglia del PD che insieme a Giovanni Porcelli avrebbe messo in minoranza la corrente vicina al Governatore.
Un’ulteriore conferma della spaccatura sulla nomina del Garante è il tentativo di mettere bastoni tra le ruote al neolaureato dottor Nicola Caprio da parte della fedelissima del Governatore De Luca, l’Assessora Lucia Fortini, da sempre in rapporti non idilliaci col Presidente del volontariato napoletano che, tentando di mettere sul tavolo la nomina debole di Carmela Grimaldi, alla fine si dovrà arrendere all’ala oltranzista di Giovanni Porcelli, anche lui fedelissimo del Governatore ancor prima dell’Assessora alle Politiche Sociali.
Giovanni Porcelli incassa, oltre all’accordo coi dem pel tramite di Mario Casillo, anche l’appoggio di gran parte della minoranza che rinuncia al voto su Anna Maria Minicucci pur di favorire il candidato dell’ex Presidente di Soresa.
Chi invece avrà un leggero imbarazzo saranno i due Consiglieri di +Europa che si dovranno dividere tra l’impegno che ha preso Luigi Cirillo con Mastella sul candidato dell’ex guardasigilli Giovanni Galano e l’allinearsi al nome di Porcelli poiché Nicola Caprio è anche dirigente della Cooperativa Sociale gestita da Raffaele Mosca membro dell’Assemblea Nazionale e riferimento regionale del Partito di Emma Bonino.
Così, anche se c’è molta differenza tra tutela, cura e assistenza, anche in questo caso, tenendo conto che l’unico candidato ad aver ricoperto un ruolo per cinque anni nell’ambito delle discipline di tutela dei diritti dell’infanzia è Giuseppe Scialla, garante uscente, pare che le linee guide tracciate dalla normativa ONU sui diritti dell’Infanzia dovranno fare spazio ad un altro incarico politico da lottizzare.