Bello ciao. L’ex sindaco Falco sfoga sui social la sua delusione e annuncia l’apocalisse

Un piagnisteo continuo. Enzo Falco rimasto senza poltrona sfoga la sua delusione su facebook. Niente più pasta e patate, spaghetti con le cozze: solo veleno. Come Totò: “Pasquà, solo veleno”. 

Si stringono tutti, parenti e compagni, al capezzale social dell’amato Sindaco. Afflitti nel dolore, ripetono la litania del successo amministrativo, del paese rinato, della grandezza del Sindaco unto dall’olio del baccalà fritto. 

Caivano era divenuta Atene governata dai filosofi. Eppure non prendono a genio le vignette satiriche. Anzi, la satira di Monopoli non la digeriscono proprio. Magari potrebbero provare con un malox. 

È tipico della sinistra locale, incapace da decenni di costruire progetti politici, ma accozzaglie destinate a fallire. Stavolta si sono sciolti da soli eppure cercano colpevoli, additano i dimissionari, tracimano di rabbia sui social. Nessuna ammissione di responsabilità, nessuna analisi seria del fallimento amministrativo.

Ma la sinistra non può lamentarsi dello scioglimento anticipato perché dal 2006, gli stessi politici di  sinistra hanno sciolto due volte la consiliatura a guida Papaccioli ed una volta quella di Monopoli.

E’ invece la prima volta che la sinistra va a casa per le dimissioni contestuali; con il Sindaco Antonio Falco, invece, fallirono da soli e durarono quattro anni.

Chi di scioglimento ferisce, di scioglimento perisce. Nell’amministrazione di Enzo Falco c’era gente che è stata sciolta sia dal centrosinistra che dal centrodestra: collezionisti di sciagure amministrative. Enzo Falco aveva nell’amministrazione una bomba ad orologeria e non se ne è accorto. 

Ora l’ex sindaco Falco nelle cui mani è scoppiata l’amministrazione si erge a moralista.

Con un post criptico elenca i nemici della città, senza fare nomi. Nell’elenco dei nemici della città non figurano i camorristi, non figurano quelli che non pagano i tributi locali, ma pretendono di fare l’assessore, non vi sono quelli che spendono due milioni di euro senza gara o 40 mila euro per una vetrata, non vi sono quelli che abitano nelle case abusive, né quelli che hanno trasformato Caivano nella pattumiera di Napoli. Tra i nemici della città mancano quelli che non hanno un lavoro, ma vogliono campare con i gettoni delle commissioni o lo stipendio di assessore, e non vi sono quelli che in tre anni di governo non sono in grado di fare una gara di appalto. Nell’elenco mancano pure quelli che se ne fottono se fuori le scuole giacciono i topi morti e la monnezza.  

Falco ha scritto un elenco dei nemici della città, ma ha dimenticato un sacco di gente.

In preda al delirio social, sempre l’ex Sindaco con un altro post, accusa i consiglieri per i progetti del PNRR che, nella sua mente, potrebbero non essere finanziati.

Accusa e scrive su facebook: “Se per effetto dello scioglimento si perderà uno solo di questi finanziamenti chi è andato a firmare nottetempo dal notaio ne risponderà non solo politicamente”. Sembrava una minaccia, ma lui ha chiarito che chi ha sciolto l’amministrazione potrebbe rispondere innanzi alla Corte dei Conti.

Secondo Enzo Falco i consiglieri comunali firmatari delle dimissioni sarebbero responsabili di danno erariale per il presunto mancato arrivo dei finanziamenti.

Senza la sua amministrazione, senza Giamante, Peluso, Mimmo Falco, Antonelli, Lionelli, Donesi, persino senza suo nipote arriverebbe l’apocalisse, ma non ci crede nessuno. 

Si può capire il momento di sgomento dell’ex sindaco, la frustrazione per il proprio fallimento, persino la confusione e perciò si può giustificare la sciocchezza. Falco però dovrebbe sapere che i consiglieri comunali non hanno alcun potere rispetto all’adozione di atti di gestione, al limite hanno il potere di indirizzo e controllo. Quindi se si dovessero perdere i finanziamenti, i consiglieri comunali non avrebbero alcuna responsabilità, anche se hanno sciolto l’amministrazione.

E poi non si capisce perchè la commissione prefettizia dovrebbe fare un danno ai caivanesi. 

In buona fede si potrebbe pensare che Falco abbia dimenticato che la legge Bassanini è in vigore da oltre venti anni.

In male fede, si potrebbe invece pensare che la sua amministrazione ha “gestito” come se la Bassanini non fosse mai esistita, ma questo sarebbe molto grave. E soprattutto questo modus operandi sarebbe un motivo oltremodo valido per mettere fine ad un’amministrazione dedita solo alla gestione.

Oltre a Falco che sproloquia sui social e colleziona figuracce, c’è molta gente che piange sui social perchè si è vista togliere il reddito di giunta ed il gettone della commissione. Qualcuno rimurgina per il fatto di non poter “controllare” gli appalti per il PNRR. 

Ma visto che l’ex Sindaco dice di aver governato bene, non avrà difficoltà a farsi rieleggere. Si sottoporrà al giudizio degli elettori?? 

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