Caivano. La nuova classe dirigente punta su Antonio Angelino per il riscatto: “I nostri valori sono trasparenza, discontinuità, lavoro per la città”.

Antonio Angelino, funzionario della città metropolitana, vicecoordinatore Anci Campania, nonostante la giovane età ha già una militanza politica, dapprima nel PD, poi ha scelto la strada del civismo. L’esperienza con il PD caivanese terminò quando la sezione locale decise di togliere spazio ai giovani per favorire la vecchia classe dirigente.

Antonio Angelino con il gruppo di giovani ha costruito un progetto civico nuovo che oggi rappresenta l’unica realtà politica della città mentre il PD si è sfasciato insieme all’amministrazione.

Angelino è un marcantonio di 35 anni, ex campione di arti marziali, felicemente sposato, ha due bambini ed è proiettato alla guida del Comune di Caivano.

Angelino, insieme a tanti giovani della città, ha costruito una coalizione civica, senza partiti. Crede che l’assenza dei partiti possa agevolare il vostro cammino?

“In democrazia, i partiti rappresentano l’indispensabile anello di congiunzione tra le istanze delle diverse componenti della comunità e le istituzioni. Non può negarsi però che vivano una grave crisi di rappresentanza: taluni hanno una struttura leaderistica e dunque dipendono dalla sorte del proprio leader, altri sono dilaniati dai conflitti tra i capicorrente. A Caivano, i partiti sono divenuti comitati elettorali che scompaiono dal dibattito politico all’indomani delle elezioni. Ciò capita perché il meccanismo di selezione della classe dirigente mira esclusivamente all’acquisizione di voti così che gli eletti, una volta in Consiglio, non rispondono al partito perseguendo interessi particolari. I risultati sono il trasformismo, il ricatto politico, l’instabilità, le crisi ed il fallimento”.

Alla fine tutti, partiti o liste civiche cercano di accaparrarsi i voti candidando soggetti anche se di estrazione politica diversa.

“Per marcare, sin da subito, la discontinuità con il passato dovremmo cambiare il paradigma. Partendo dal nucleo fondante la nostra coalizione,  se vogliamo crescere in competitività, dobbiamo ragionare in termini di proposta politica, non meramente elettorale.  La composizione delle liste rappresenta il pilastro del governo cittadino rispetto ad un progetto politico di governo che aspiri alla stabilità ed alla concretezza”.

Nel vostro gruppo non potranno entrare soggetti politicizzati?

“Laddove si condivida un progetto, una piattaforma valoriale e le regole da scrivere anche insieme non vi saranno ostacoli. Abbiamo messo da parte appartenenze partitiche perchè vi sono sensibilità politiche diverse che nel nostro gruppo hanno preferito unire le forze e le competenze nell’interesse della città. Abbiamo visto che sono più le cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono. Il patto sarà sui valori fondanti l’azione di governo e sul programma, continuando ad essere una coalizione civica”.

Presumibilmente contro la vostra coalizione si ripresenteranno i soliti noti appena usciti dal fallimento totale; voi siete in vantaggio nell’opinione pubblica, può elencare i principi fondanti la vs proposta politica?

“Siamo nati per rinnovare la classe dirigente e portare al governo della città competenze, esperienze professionali e persone disinteressate. Dobbiamo continuare su questa strada perché diversamente non possiamo aspirare al riscatto.

Un altro principio al quale tutti, primi noi stessi, dovremmo adeguarci dovrà essere il rispetto della democrazia e delle indicazioni elettorali. Nessuno spazio a trasformismi in Consiglio, valgono i consensi delle liste anche rispetto alla formazione dell’esecutivo che dovrà essere rappresentativo, ma allo stesso tempo munito di competenze”.

A tal proposito, negli ultimi anni abbiamo visto esecutivi deboli, incapaci di indirizzare l’azione di governo.

” O peggio, oserei dire capaci solo di indirizzare l’azione di governo per perseguire interessi particolari. La debolezza degli esecutivi dipende dalla mancata condivisione del progetto politico e dalla carenza di regole. Innanzi alle prime fibrillazioni, talune volte fisiologiche, si deve avere quale riferimento la regola riconosciuta e sottoscritta da tutti prima delle elezioni, ed applicarla per la mediazione delle controversie”.

Almeno per ora, la vostra coalizione rappresenta il carro dei vincitori. Molti tenteranno di salire e se volete crescere non potete dire no a tutti. 

“Il valore è la discontinuità dei metodi, non vi saranno personalismi. Chiaramente rispetto alla nomenclatura che non ha perseguito il bene collettivo, o semplicemente ha mal governato, non potremmo mostrarci accoglienti. Noi, l’ultima volta, pur rischiando di perdere, abbiamo scelto la coerenza dei valori e la discontinuità. È per questo che siamo ancora presenti e strutturati quale unica realtà politica credibile sul territorio. Diversamente, avremmo vinto, ma non avremmo governato, come è già accaduto. L’orizzonte è il governo della città, non la mera vittoria elettorale”.

Parliamo infine del programma di governo. Quali sono le priorità?

“Malgrado si tenti di diffondere una narrazione irrealistica, nulla o pochissimo è stato fatto. Dunque dovremmo solo aggiornare il nostro programma elettorale. Lo faremo da settembre con tavoli programmatici concreti, senza promettere l’irrealizzabile. Poche cose, ma pratiche, con la mission sottesa di migliorare la vivibilità e rendere  normali gli aspetti ordinari dell’amministrazione. L’obiettivo è far partire l’amministrazione uscendo dal regime di urgenza, con una costante programmazione, un continuo aggiornamento attraverso la raccolta di feed back e delle istanze della popolazione. Far partire le opere importanti, porre le scuole e le famiglie al centro dell’attenzione, implementare il personale amministrativo, ridurre il degrado urbano e restituire spazi  alla popolazione”.

Quali sono le parole d”ordine?

“La prima è Riscatto. Per il resto,  poche parole, molta concretezza, tanto lavoro. Nel perimetro di una piattaforma valoriale: trasparenza, legalità, buon andamento dell’amministrazione, gestione oculata del denaro pubblico, dobbiamo dare una scossa alla città”.

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