COMUNICATO STAMPA
In occasione della Giornata Mondiale della Pasta, Rosario Lopa, portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e il Turismo, sottolinea la necessità di ribadire che bisogna cogliere l’occasione per combattere la pirateria agroalimentare che causa al sistema produttivo nazionale e locale danni economici e di immagine incalcolabili.
Tre piatti di pasta su quattro, consumati nel vecchio continente, sono di origine italiana.
Il primato della pasta in Campania, in realtà, ha radici profonde e si snoda dal campo di grano al pastificio, diventando tradizione nell’uso domestico e nella ristorazione, ed elemento primario per la cultura alimentare, fidelizzando l’agricoltore con l’industria pastaia.
Sarà necessario, per dare stabilità alle forniture, puntare all’integrazione reale tra il mondo agricolo e il comparto della trasformazione. La strategia è solo una: promuovere e realizzare degli accordi di filiera. Contratti che per gli agricoltori produttori di grano, significano maggiorazione dei prezzi, rispetto alle normali quotazioni della Borsa Merci di riferimento, con premi che crescono se aumenta la qualità finale del prodotto.
È un modello vincente, che si può consolidare nel tempo, che consente all’industria pastaia di ottenere grani di alta qualità altrimenti difficilmente reperibili nel mercato nazionale. Cosi a margine della Giornata Mondiale della Pasta, il Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo, Rosario Lopa.