Comincia oggi una sorta di “giro di consultazioni” attraverso una serie di interviste atte a facilitare la comprensione del cittadino-lettore di quanto accade nelle stanze del palazzo di Piazza Umberto I a Frattamaggiore, laddove, negli ultimi tempi sembrava essersi formato un vero e proprio “muro di gomma” intorno alla conduzione della “Res publica”.
Una conduzione poco incline a quella trasparenza chiesta a gran voce, anche attraverso i social, da una cittadinanza perplessa e in gran parte delusa. A tal proposito abbiamo chiesto lumi al consigliere di opposizione Angelica Argentiere, esponente di “Liberiamo Fratta”. Ecco le sue risposte ai nostri quesiti:
- Da qualche tempo si ha come l’impressione che la “cosa pubblica” si sia trasformata in qualcosa di “privato”, dove leggi, norme e regolamenti, sembrano essere puntualmente disattesi fra l’indifferenza e il tacito assenso degli addetti ai lavori. A tal riguardo sta facendo molto discutere la vicenda denunciata pubblicamente dal consigliere Tommaso Capasso, riguardante il pagamento da parte di un esercizio commerciale, a saldo di ore di lavoro straordinario da parte della Polizia Municipale. Tutto ciò, pur in assenza di necessario regolamento, che il Comune di Frattamaggiore non ha mai avuto, così come si apprende da una nota a firma del Dr. Pietro Dragone. La 27705 del 6 ottobre scorso. La cittadinanza si interroga sul come possano accadere taluni eventi, e ne chiede conto all’opposizione delegata alla funzione di controllo. Cosa può dirci in merito?
- Su questo e molti altri aspetti diamo priorità a ciò che ci richiede la cittadinanza piuttosto che entrare nelle questioni poste da altri consiglieri. Nella fattispecie di certo non mi tiro indietro a dire la nostra posizione già palesata lo scorso giugno presso la sede istituzionale. Quello che ha sollevato il consigliere Capasso è una questione legittima e corrisponde al vero. Mi spiego, per consentire ai privati di far effettuare alla polizia municipale servizi a pagamento bisogna approvare un regolamento comunale che istituisce a autorizza tali servizi, innanzitutto già nella definizione e individuazione di questi, ad esempio l’eventuale regolamento avrebbe anche potuto non contemplare un servizio da rendere per l’inaugurazione di un’attività privata. Gravissimo il servizio reso in assenza di regolamento, cosi come ha messo nero su bianco il segretario generale, ma dirò di più: cosa ancora più grave è che l’attività nello specifico non aveva ancora autorizzazione, tant’è che l’indomani ci risulta sia stato sanzionato e anzi sarebbe opportuno che chi di dovere desse spiegazioni a noi e alla cittadinanza sul ripristino delle condizioni di legalità sulla questione sollevata. Scrive Bengasi Battisti già presidente dell’Associazione Comuni Virtuosi, modello a cui si ispira il nostro movimento: I governi delle “città di pochi” prediligono e alimentano egoistiche clientele e sono la rappresentazione delle nuove e dannose dittature locali. Le dittature locali tendono a cancellare il diritto trasformandolo in concessione e la legittimità dei comportamenti è in relazione al soggetto che li compie. Il diritto si svilisce a privilegio e il cittadino da protagonista diventa suddito. Nelle “città di tutti” ogni violazione al diritto è delitto contro la Comunità e nella “città di pochi” è opportunità clientelare”
- Altra “dolente nota” sembra essere quella riguardante le commissioni consiliari, praticamente raddoppiate da quando fu dimezzato il gettone di presenza in base al nuovo ricalcolo demografico. Una frase di andreottiana memoria recitava: “A pensar male si fa peccato, ma a volte s’indovina”. Potrebbero esserci, secondo Lei, gli estremi per frode ai danni dello Stato, considerate anche le modalità in cui vengono svolte le commissioni, fra tematiche sconosciute, o quanto meno, non calendarizzate; Orari improbabili; Presenze incerte e firme “fuori tempo massimo”?
- Da un punto di vista organizzativo le Commissioni consiliari garantiscono l’accesso e i lavori dei consiglieri comunali. In questi primi anni abbiamo constatato una scarsa comunicazione tra i vari dirigenti e lo svilimento del ruolo politico nel dare atti di indirizzo alla dirigenza. Le commissioni rappresentano per noi il luogo del confronto, dove si affrontano, seppur da prospettive politiche diverse i problemi della città ritornando ad essere le sedi deputate al supporto di un’amministrazione. Ma purtroppo non è cosi, in assenza di programmazioni e di visione di città da parte di chi quelle linee programmatiche dovrebbe dettarle, il ruolo delle commissioni viene svilito dando l’impressione che sulla casa comunale “il non detto e il non fatto è quello che veramente conta”.
Il mio gruppo politico si è sempre astenuto ogni qual volta si è portato in consiglio votazioni riguardanti gettoni di presenza e/o commissioni (ricordo ancora una battuta del consigliere di maggioranza che disse “ma chi si astiene prende l’adeguamento del gettone?” Con replica: non ci sono problemi, pensate voi a meritarlo), Crediamo fortemente nel valore dei luoghi istituzionali e credo sia visibile e tangibile sia ai colleghi che ai cittadini che partecipano (purtroppo pochi) il nostro lavoro all’interno delle commissioni consiliari con forte senso di responsabilità. Soprattutto abbiamo a più riprese sottolineato l’importanza della pubblicazione dei verbali affinché i cittadini siano sempre informati e aggiornati sui lavori che si tengono quotidianamente sulla casa comunale.
- Da opposizione, come giudica l’operato di questa amministrazione in materia di viabilità, vivibilità, decoro urbano e servizi? In breve: ritiene sia migliorata Frattamaggiore in questi ultimi otto anni a guida Del Prete?
- La premessa, da opposizione, lascia intendere quasi una sorta di manuale da consigliere di minoranza dove dare un giudizio negativo sembra essere da copione. Il problema non è pregiudiziale ma sostanziale. Credo che non abbia la necessità di sottolineare il degrado in cui versa la città di Frattamaggiore; è sotto gli occhi di tutti! Quando interroghiamo il sindaco su determinate questioni o non ci risponde oppure replica rimandando le responsabilità agli uffici preposti sembra quasi non rendersi conto che gli ultimi anni questa città è in declino, con uno spazzamento inadeguato e con continue interrogazioni da parte nostra sul controllo e vigilanza del territorio del rispetto del capitolato della ditta uscente dei rifiuti. Su certi temi si dovrebbe lavorare congiuntamente per il bene della città e invece ho l’impressione che non si vogliano vedere gli aspetti positivi delle proposte altrui per partito preso o per non dare visibilità alla parte “avversa”. Faccio un esempio pratico: mi ha stupito molto che ad inizio mese, quando personalmente ero in congedo post partum, vedere il sindaco pubblicizzare eventi motoristici e non biciclettate sul territorio quando da un ciclista mi sarei aspettata il contrario, quando non si prendono impegni concreti nella piantumazione di nuovi alberi e anzi assistiamo a palme tolte di fronte a sorgenti attività commerciali, all’assenza di un registro del verde territoriale. In sostanza il mio giudizio non può che essere negativo, quasi a mettere a rischio la considerazione che vede la nostra Frattamaggiore come il fiore all’occhiello dell’hinterland “napolinord”. Pertanto invito il governo della città a non pensare alle prossime fazioni delle elezioni del 2026 ma ad impegnarsi con responsabilità ad amministrare la città nei prossimi 3 anni, ad affrontare scelte capaci di futuro e ad aprire tavoli di confronto seri, anche con la minoranza, nel solo interesse collettivo di far crescere la nostra città.
- Molti cittadini lamentano una scarsa presenza di polizia municipale e delle forze dell’ordine, specie durante le ore serali in cui la movida riduce la città ad un vero e proprio “Bronks” dove non è difficile imbattersi in scorribande di motociclisti che sfrecciano fra i pedoni sui marciapiedi senza casco o spacciatori che “operano” indisturbati nei punti più frequentati dai giovani. Quali, secondo Lei le contromisure che questa amministrazione potrebbe adottare per rendere la città più sicura
- Scarsa presenza con un concorso espletato lo scorso anno e che ha portato all’assunzione di decine di unità, seppur a tempo parziale, non direi. Un’azione importante sarebbe prorogare gli orari di servizio della nostra polizia municipale e per avviare questa fase bisogna concertare con i sindacati. Di certo non dobbiamo ricordare noi le procedure al governo di questa città ma sulla volontà politica si nutrono forti dubbi.
Non dobbiamo di certo ricordare noi che dopo la concertazione con i sindacati, allo scadere dei 30 giorni in caso di mancata risposta, vale la regola del tacito assenso e pertanto l’amministrazione può disporre una nuova contrattazione. Però ci teniamo a sottolineare che poche unità di vigili nella bolgia della movida del finesettimana non potrebbero, soli, risolvere tutti i mali. Occorre oltre alla concertazione con i sindacati, la concertazione con polizia e carabinieri in quanto responsabili in prima battuta al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. La polizia municipale rende soprattutto un servizio di polizia amministrativa supportando l’azione di controllo dell’ordine pubblico da parte delle altre forze, controllando le auto messe alla rinfusa in mezzo alla strada o sanzioni a locali pubblici che fanno musica fino a tardi andando ad incidere sulla qualità della vita e la vivibilità del nostro territorio.
In ultimo ma non di importanza, avviare una seria e profonda riflessione sulle politiche giovanili, dimenticate anche nelle deleghi agli assessorati di questa amministrazione nell’opportunità di creare spazi di aggregazione e progettazioni a partire dalle scuole offrendo strumenti di crescita per i nostri giovani.